
Che la gente di Salerno fosse gioviale, ben incline a scambiare quattro chiacchiere, lo si sapeva; che da quelle parti parlassero anche gli indumenti, tuttavia, non ce lo aspettavamo. Invece, è proprio così. Ad aver dato voce ai calzini – risultato che lo pone a metà strada tra Isaac Asimov e San Francesco – è Mario Esposito, nome che più campano di così non si può e cervello affilatissimo di cui nella Silicon Valley sono, e a ben ragione, pazzi. Per capire le ragioni di tanta passione occorre fare però un passo indietro… e, tranquilli, per questa operazione i vostri soliti “pedalini” saranno sufficienti!
Siamo dunque a un mattino di tre anni fa quando Mario, che all’epoca è program manager per la Microsoft Kinect, entra con la moglie in uno Starbucks Café. Immaginiamo che il nostro non faccia i salti di gioia, quando la gentile consorte inavvertitamente gli versa il cappuccino bollente su un piede; eppure, è proprio da lì che tutto nasce. “Se la calza può assorbire un liquido, pensa Mario, perché non potrebbe essere impregnata di un tessuto sensibile?”. L’intuizione è condivisa con altri italiani in Microsoft: Davide Viganò, Maurizio Maccagno, Paolo Sciarra. E pian piano da idea si fa progetto, poi start up – con il nome di Heapsylon – e infine azienda quando, lasciata Microsoft, i quattro fondano a Seattle (già famosa per i Nirvana e Grey’s Anatomy) la “Sensoria”. Che – ormai lo avrete capito – non produce “solo” calzini.
Se mai, il primo computer indossabile, con impieghi importanti in campo medico (giacché è preziosa nel monitorare, ad esempio, dati posturali e frequenze) e sportivo, grazie alla combinazione e interazione dei tre elementi che la costituiscono: un calzino di tessuto tecnico; un materiale che lo impregna, creando zone sensibili su metatarso e tallone; e un bracciale elettronico – sì, come quello della libertà vigilata! – che collocato sul collo del piede raccoglie i dati e li trasmette via bluetooth a un terminale, come smartphone o pc.
Fatto il calzino, bisogna iniziare a correre. E il colpo di pistola arriva con il CES di Los Angeles, expo cui partecipano signori del hi-tech come Apple o Nintendo. Per arrivare in fiera preparati, i moschettieri lanciano una campagna di crowfunding via web che gli garantisce un cospicuo budget iniziale, e a una meritata vetrina sul Time magazine. Pur ragionando in dollari – ad oggi ne hanno raccolto in finanziamenti oltre un milione – i nostri restano comunque fedeli alla madrepatria. “Sensoria” sarà prodotto da un’azienda tessile bresciana, e il nuovo annunciato crack di Heapsylon- una t-shirt che registra battito cardiaco e calorie consumate – sarà sviluppati in partnership con Comftech, che fa base al Politecnico di Milano.