
Nell’era del digitale il futuro è di carta. Almeno secondo la filosofia della State of Play Games che ha presentato l’ultimissima creazione: Lumino City. Il gioco per Mac e PC, la cui realizzazione è frutto di tre anni di lavoro per lo staff londinese, è il proseguimento di Lume, la storia di una bimba alla ricerca del nonno e della luce scomparsa. L’idea di base rimane la stessa ma a differenza del primo Lumino City è molto più articolato: non solo una casa ma un’intera città a disposizione della protagonista, nella quale risolvere puzzle e rebus, azionari macchinari sgangherati e aiutare così gli abitanti.Gli scenari non sono solo disegnati ma interamente realizzati a mano con cartone, carta e balsa: in questo mondo onirico e colorato si muove Lumi, che ha tutta l’aria di una piccola avventuriera delle favole più che di un personaggio da videogame.
Pur facendo parte del panorama indipendente, State of Play Games ha già riscosso l’attenzione di appassionati con un altro videogioco, il puzzle game Kami e poi anche con l’avventura Lume, il primo premiato da Apple, il secondo finalista all’lndipendent Game Festival, gli Oscar dei giochi indipendenti, nella categoria Visual Arts. Ma tutto questo non ci sorprende affatto considerato il grande talento di questi artisti della carta in grado di creare un mondo incantato, dal fascino indiscutibile.
Che sia un ritorno ad un modo diverso di intendere la creatività? Più personale, più diretto, più artigianale? Che sia una riscoperta della materia come origine, essenza e tattilità rassicurante? Chi può dirlo. Quello che è certo è che Lumino City è un vero è proprio piccolo cosmo di carta, colori e colla, un universo in miniatura un mondo visionario che profuma di poesia, in cui perdersi e poi riscoprirsi bambini.