
A Napoli il 26 febbraio 2015 nella sala Giunta di Palazzo San Giacomo, si è fatto il punto sulla situazione e sulle iniziative assunte nell’ultimo anno nell’ambito della violenza di genere con il saluto del sindaco Luigi De Magistris e dell’Assessora al Welfare Roberta Gaeta.
Due progetti all’attivo e in sinergia: il Centro Antiviolenza A.U.R.O.R.A e la Rete Interistituzionale Antiviolenza.
Sinergia con diverse realtà ormai presenti e attive sul territorio come i punti di Ascolto Territoriali con l’attività del Centro di Orientamento per il reinserimento lavorativo, C.O.R.A Retravailler Napoli, le Associazioni “Differenza Donna”, “Dream TeamDonne in rete”, l’Associazione delle Esperte in Psicologia Giuridica “NICLA”, con “Le Kassandre” e “Maddalena” e l’unica casa d’accoglienza per donne maltrattate “Casa Fiorinda” presente a Napoli. Gli interventi di rappresentanti del Tribunale di Napoli – sezione famiglia, dell’Asl NA1, il Servizio Sociale, le FF.OO della Questura di Napoli, dimostrano la fattualità di una rete operativa creatasi nell’ambito del contrasto alla violenza sulle donne.
Due progetti che stanno raccogliendo i frutti di una presenza attiva sul territorio, grazie al solido lavoro di molte donne che con professionalità portano avanti tali progetti nonostante le difficoltà di finanziamento cui purtroppo sottostanno anche iniziative sociali di tale importanza per un’evoluzione equilibrata della stessa società civile.
La novità che si mostra sempre più efficace per l’emersione della violenza è, quindi, l’incremento di luoghi di ascolto e di operatività, sempre più preparati e competenti, anche grazie alla creazione di un “Manuale di comportamento” per un modello di intervento e di messa in atto di procedure comune tra gli agenti della rete.
Si registra, inoltre, un’attenzione sempre maggiore al reale interesse dei minori in caso di violenza domestica; la violenza assistita è infatti diventata una circostanza aggravante e viene recepita nell’iter legislativo nei casi specifici di maltrattamenti in famiglia per i quali si consiglia di escludere l’affido condiviso.
In ciò si rende necessario l’intervento integrato tra il giudice della famiglia con il lavoro delle operatrici del settore, in primo piano del Servizio Sociale, con una altrettanto forte presenza di psicologi all’interno del Tribunale dei Minorenni: una operatività che, purtroppo, viene annunciato al tavolo dei lavori, ancora in forma embrionale così come l’applicazione della nuova legge delega, non ancora pubblicata e di conseguenza non ancora strumento confacente, atto a essere adeguatamente utilizzato in casi del genere.
L’affido condiviso si rivela quindi non congruo nei casi di violenza domestica nell’interesse del minore, per la salvaguardia dell’incolumità del bambino stesso in funzione della quale “il recupero del padre e del rapporto familiare non deve essere al di sopra della vita del bambino e della donna” già vittime di violenza all’interno dell’ambito domestico.
Si rende quindi necessaria una modifica del Codice di Procedura Civile che tuteli gli interessi reali del bambino a non subire pregiudizi nella propria crescita.
Riguardo alla Casa Fiorinda, l’unica casa di accoglienza per donne maltrattate e i loro figli operativa a Napoli, nella zona Soccavo, in ben soli dodici mesi ha accolto e seguito diverse donne accompagnandole a uscire dalle conseguenze della violenza con i tirocini lavoro, borse lavoro e borse alloggio. Casa Fiorinda annuncia però di essere ancora a rischio chiusura.
Anche dalle Associazioni Dream Team, Le Kassandre e Maddalena l’apprezzamento per il protocollo Antiviolenza e per la formazione e scambio delle buone prassi che si è venuta a attuare in quest’ultimo anno; ma anche indicano, con un’analisi puntuale, la necessità di un rafforzamento delle leggi a tutela dei minori e delle donne vittime di violenza e riportano anche l’amarezza per una situazione che poggia su realtà istituzionali ancora precarie richiedendo una forte presenza di volontariato.
Centro Antiviolenza A.U.R.O.R.A e Rete Interistituzionale Antiviolenza: due progetti in alacre attività, per le donne e con le donne, e finalmente anche con alcuni uomini, prodotto nel tempo dal Movimento delle Donne, come afferma Laura Capobianco, grazie al quale l’Istituzione, finalmente, cambia pelle, introiettando la cultura delle donne, prodotta al di fuori delle Istituzioni. Infatti, come sostiene Laura Capobianco, la non interpretazione del sapere, la sua non reintegrazione nel circuito contribuisce a generare violenza; al contrario se il Sapere viene rimesso in circuito con una didattica adeguata la scuola diventa un luogo di prevenzione.
Conclude Simona Marino, Consigliera delegata Pari Opportunità, che ravvisa e conferma la necessità di “mettere a sistema” l’operato della rete e del progetto A.U.R.O.R.A. contro la violenza sulle donne per garantire la continuità degli stessi e che la fuoriuscita dalla logica delle contrapposizioni ha permesso e permette tali risultati; la rete, inoltre, deve avere come obiettivo l’organizzazione della stessa attorno alla singolarità che può e deve scegliere.
La coesistenza e sinergia tra i progetti stessi e le istituzioni forma una rete che garantisce la restituzione alla dignità delle donne e di conseguenza alla loro stessa città di cui, sostiene Simona Marino, ogni cittadino è testimone.
Ancora per Marzo Donna 2015 – “Dai desideri ai saperi delle donne: la cura di sé e la cura del mondo – da non perdere domani 9 marzo 2015 al Palazzetto Urban ore 16:00 in via Concezione a Montecalvario, 26 la presentazione del libro “Il lato oscuro degli uomini”.