
Continua in pieno Agosto l’appuntamento settimanale con le “Interviste di Nick“. L’ultima volta abbiamo approfondito la conoscenza del cantautore del milanese Ricky Rage, mentre questa volta ci spostiamo nel centro Italia per fare la conoscenza dell’eclettico Leonardo Angelucci.
Chitarrista e cantante della provincia di Roma, fondatore dei “Black Butterfly” e della Folk Prog band “Lateral Blast“, ha suonato in tantissimi palchi e club italiani ed esteri, ottenuto importanti riconoscimenti. Un paio di anni fa ha pubblicato il suo primo Ep da solista “Contemporaneamente” e a breve uscirà il suo primo album. Con queste premesse, andiamo a porre a Leonardo le nostre classiche e preparatissime 10 domande:
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1) Come prima domanda, vorrei chiederti qualcosa sul tuo background artistico: com’è nato il tuo interesse e la tua passione per la musica e quando hai cominciato?
Leonardo Angelucci: Ho cominciato veramente da piccolo e devo tutto alla mia famiglia che mi ha ben educato musicalmente parlando. Dai viaggi in macchina all’hifi di mio padre, dai vinili, alle cene e i pranzi coi parenti dove si cantava e si suonava sempre avendo zii musicisti e sempre mio padre che strimpellava la chitarra. Prima delle scuole medie ho fatto qualche esperienza con altri strumenti poi ho imbracciato la chitarra e parallelamente ho iniziato a scrivere le prime canzoni e a formare la mia prima band.
2) Com’è iniziata la tua attività compositiva?
Leonardo Angelucci: Ho sempre questo vizio di non leggere prima tutte le domande e mi ritrovo a rispondere in parte già nella domanda precedente. Comunque le mie prime canzoni in assoluto erano rap e parlavano simpaticamente dei miei compagni di classe e dei primi amori. Non ve le farò sentire mai.
3) Quali sono gli artisti che ti hanno maggiormente ispirato o influenzato?
Leonardo Angelucci: Questa per me è la classica domanda difficile perchè ho un background veramente ampio e ascolti che vanno dagli Iron Maiden a Gabriella Ferri, dal flamenco al blues, dal cantautorato all’indie moderno. Direi però che Faber, Battisti e Rino Gaetano ricoprono un ruolo abbastanza importante, nel mio progetto cantautorale.
4) Quanto pensi che sia importante avere una forte identità musicale e come commenteresti la tua?
Leonardo Angelucci: Altra domanda difficile. Per quanto mi riguarda non credo di riuscire ad identificarmi in un genere musicale, ho sempre spaziato molto, dai miei progetti rock a quello solista. Credo che sia importante una forte identità etica, morale e artistica, che elevi a poesia con sincerità e trasparenza quello che noi cantautori viviamo nella nostra quotidianità e che riversiamo poi nelle canzoni.
5) C’è qualche esperienza o collaborazione della quale hai fatto tesoro e a cui tieni in modo particolare?
Leonardo Angelucci: Quella con Daniele Coccia de “Il muro del canto”, come ho già detto in un’altra intervista penso sia una delle esperienze più recenti e più forti che io abbia fatto, che mi ha traslato in un mondo che intuivo ma che non conoscevo ancora bene e che mi ha regalato delle emozioni forti e delle belle lezioni di vita. Come non citare anche la collaborazione con Bujumannu dei Train to roots, con il quale ho inciso un brano in lingua sarda che farà parte del mio nuovo album; un’esperienza di grande umiltà e reciproca stima anche se finora è sempre stata long distance. Infine l’esperienza in studio con Manuele Fusaroli, noto produttore della scena indipendente italiana che cura la direzione artistica del mio nuovo album; mi ha messo a nudo davanti ad una figura professionale che stimo moltissimo e da cui ho imparato tanto, rubando con gli occhi e con la mente ogni consiglio, ogni dritta sul cantato, sulla scrittura, ogni trick in fase di registrazione, ma soprattutto ogni campari condiviso durante gli aperitivi.
6) Come descriveresti in breve il tuo primo EP “Contemporaneamente”?
Leonardo Angelucci: Il mio salto nel vuoto. Il mio test, la prima mossa di questa partita, l’azzardo. Cinque brani che riflettono il mio poliedrico modo di scrivere e comporre e che mi hanno regalato importanti traguardi e grandi soddisfazioni. Se non fosse per “Contemporaneamente” non sarei qui a fare quest’intervista e a parlarvi del nuovo disco.
7) Parliamo invece del tuo primo album di prossima uscita. Puoi darci qualche anticipazione?
Leonardo Angelucci: Beh ormai siamo quasi agli sgoccioli, venerdì prossimo, 10 agosto uscirà il primo singolo accompagnato da un videoclip scritto diretto e montato da Marco Mari, quindi potrete essere voi a decidere se c’è stata una qualche sorta di evoluzione. Io l’ho avvertita, nel mio modo di scrivere e comporre, nel sound, nella produzione in se. Il disco si chiamerà “Questo frastuono immenso”, a ribadire questo caos ordinato interiore, sociale e musicale che avverto da sempre, conterrà 10 brani inediti molto diversi fra loro musicalmente, ma uniti dalla stessa trama poetica se così possiamo definirla. Parlo del mondo in cui vivo, dei sentimenti e delle emozioni che provo ed alla fine parlo di me.
8) Cosa provi quando fai musica?
Leonardo Angelucci: Un senso di appagamento universale, una pace interiore che difficilmente avverto nella quotidianità, una derealizzazione, un forte caos positivo, voglia di sudare, di urlare e di dire la mia. Credo che clinicamente sia terapeutico per me scrivere, infatti lo faccio ogni qual volta sento uno sconvolgimento interiore causato da me stesso o da qualsiasi agente esterno. Non scrivo quando sono tranquillo e rilassato, le mie canzoni sono lievemente noir, sono ansiogene, sono sincere, sono sfacciate, come sono io.
9) C’è qualche artista con cui ti piacerebbe o vorresti avere l’onore di collaborare?
Leonardo Angelucci: Ce ne sono parecchi. Ho sempre collaborato con tanti artisti, anche il mio nuovo album è pieno di collaborazioni. Boh, il primo che mi viene in mente, Caparezza. Sarà per i capelli?
10) Cosa puoi dirmi sui tuoi progetti futuri? E che vette vorresti raggiungere?
Leonardo Angelucci: Sicuramente usciranno singoli, poi il disco poi il tour di presentazione che mi occuperò almeno fino alla fine della prossima estate, poi boh, spero un’altro disco. Non ambisco a tour mondiali e a riempire gli stadi, per ora mi accontenterei di riuscire a far arrivare la mia musica a più persone possibile anche nel circuito underground/indipendente, che sta vivendo una stagione veramente positiva.
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Per concludere, il videoclip di uno dei suoi brani di maggior successo: “Capigliatura”.
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=c_vlFwxTRhg&w=560&h=315]