
Siamo ormai a più di metà mese, ma non demordiamo ne cala il ritmo e il giovedì è sempre il giorno giusto per la rubrica delle “Interviste di Nick“ per gli artisti emergenti e indipendenti. La settimana scorsa abbiamo fatto la conoscenza dei Dalyrium Bay, la band udinese che spazia fra talmente tanti generi da non riuscire ad essere identificabili con una singola etichetta. Oggi invece cambiamo musica, essì, perchè facciamo un tuffo nel mondo del Metal con i Graveyhard.
Originari di San Cristoforo frazione di Pontremoli, formati nel 2011, i Graveyhard sono portatori del genere che loro stessi definiscono come “100% Pure Lunigiana Sludge“. Fautori di uno stile più ricercato del normale, dal loro esordio hanno prodotto due dischi: “CAVE CORE“, primo album autoprodotto, risalente al 2014 e “HOMONYMOUS“, secondo album prodotto dalla “Sound Good“, del 2018.
Entusiasti e pronti a parlare di loro, non si sono fatti pregare per rilasciare un’intervista e hanno prontamente risposta alle nostre tipiche 10 domande. Andiamo a conoscerli!
Scopri link e contatti utili alla fine dell’intervista
1) Come prima domanda, vorrei chiedervi qualcosa sul vostro background artistico: Come avete iniziato a suonare e siete diventati la formazione che siete oggi?
Graveyhard: Il nostro background artistico non è molto articolato, abbiamo suonato insieme fin da quando eravamo ragazzini, in vari gruppi e gruppetti con formazioni sempre diverse fino a ritrovarci da soli nel 2011 a formare i Graveyhard. Nel 2018 per la promozione di HOMONYMOUS si è unito a noi come chitarrista anche l’amico Davide Ferrari. Alla fine del “mandato” di Davide a fine estate è entrato Giovanni Tosi come chitarrista ed attualmente la formazione è: Ivan Magnani (voce chitarra) Carlo Bellagotti (Basso) Gabriele Americani (Batteria) Giovanni Tosi (Chitarra).
2) Come mai avete scelto il nome Graveyhard?
Graveyhard: La leggenda narra che “Ivan” comunicò agli altri questo nome nel profondo della notte svegliando tutti! In realtà è un semplice gioco di parole tra “Graveyard” e “hard”. Due parole che descrivono al meglio le tematiche e il sound del gruppo.
3) Come descrivereste voi e la vostra musica?
Graveyhard: In linea di massima non ci descriviamo! Preferiamo che a descriverci sia piuttosto l’ascoltatore. Noi possiamo dire che siamo dei ragazzi semplici e probabilmente questa è una caratteristica che traspare anche un po’ nella nostra musica!
4) Quanto pensate che sia importante avere una forte identità musicale e come commenteresti la vostra?
Graveyhard: Pensiamo che crearsi un “identità musicale” sia tanto difficile quanto necessario!
In una scena satura di gruppi e di generi e di idee, è sempre più difficile trovare qualcosa che faccia “la differenza”. Noi siamo molto influenzati dalla scena Sludge di New Orleans e componiamo quello che ci piace e che ci viene spontaneo. In Italia sono poche le band che propongono un sound simile a quello della Louisiana. E chi meglio di noi che veniamo dalla “Lunigiana” lo poteva fare? ?
5) Parliamo di “Homonymous”, il vostro ultimo album. Cosa potete dirci su questo disco?
Graveyhard: HOMONYMOUS è stato un parto (Gemellare). Quasi 3 anni di lavorazione, 3-4 studi di registrazione diversi, perdite di tempo e intoppi vari ne hanno rallentato la pubblicazione. Doveva essere il disco dove mostravamo una band maturata e con le idee un po’ più chiare, e forse lo è stato.
6) Credete che la vostra musica sia cambiata o si sia evoluta nel passaggio tra il vostro primo album “Cave Core” e il secondo “Homonymous”?
Graveyhard: Pensiamo che in tutte le band e in tutti gli artisti ci debba essere sempre una evoluzione (che non è sempre un miglioramento). Penso che chi ci ha seguito fino dagli albori può confermare che in Homonymous si trova una maggior “Identità” sotto forma di “compattezza di idee”. Pensiamo di poter collocare Homonymous in uno scalino più in alto o comunque più avanti nel percorso della nostra evoluzione.
7) Qual è il brano che pensate vi rappresenti di più?
Graveyhard: In realtà non c’è un brano che ci rappresenta di più degli altri, pero ci sentiamo di nominare “Hangin’ Upside Down” semplicemente perchè racchiude un po tutto, può fare un po da riassunto dei Graveyhard.
8) Cosa provate quando fate musica?
Graveyhard: Ognuno prova le proprie emozioni e le proprie vibrazioni a modo suo. In ogni caso pensiamo che non ci sia niente di più bello al mondo che suonare, comunicare un messaggio dove ogni ascoltatore si può immedesimare. Farlo proprio e viverselo a modo suo.
9) C’è qualche artista con cui vi piacerebbe o vorreste avere l’onore di collaborare?
Graveyhard: Beh, diciamo che se ci legassero a 4 paracadute e ci sganciassero sopra la Louisiana, sicuramente sarebbe un onore riuscire a collaborare con qualsiasi artista o musicista della scenda Sludge!
10) Cosa potete dirmi sui vostri progetti futuri? E che vette vorreste raggiungere?
Graveyhard: Il progetto futuro è quello di recuperare un po del tempo che abbiamo perso con HOMONYMOUS pubblicando qualcosa gia nel 2019. L’altezza ci da un po noia quindi non vogliamo raggiungere nessuna vetta! Ci piacerebbe nel 2019 mettere “Il naso fuori” dall’Italia, quindi diciamo che l’obiettivo è quello di lavorare per questo.
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Terminiamo con il video del primo singolo estratto da Hanonymous: “All I Need”.
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=jQdP2Mq-_NU&w=560&h=315]