
Eccoci con il primo appuntamento di settembre che segna la riprese della rubrica delle“Interviste di Nick“, dedicata ad artisti emergenti. Qualche settimana fa, ci siamo separati con i SupErba, mentre oggi segniamo il nostro ritorno con il cantautore Alessio Creatura.
Nato nel 1977 e di origine abruzzese, fin da subito abbraccia l’arte in tutte le sue varie espressioni. Già piccolo infatti, recita, dipinge, studia batteria, in seguito asseconda la passione per il canto e studia da autodidatta, chitarra e pianoforte. Tra tutte le espressioni artistiche tuttavia, è la “canzone” che Alessio avverte come necessità dell’anima, delle quali scrive parole e musica, ritenendola il più potente mezzo di trasmissione delle emozioni e vero antidoto alla solitudine. L’illusione (e l’ambizione) è quella di raccontare in modo sincero e autentico, qualcosa di unico, prezioso e insostituibile.
Con due album e tante esperienze professionali alle spalle, speriamo di fare un po’ di luce sulla storia di Alessio con 10 semplici domande.
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1) Come prima domanda, vorrei chiederti qualcosa sul tuo background artistico: com’è nato il tuo interesse e la tua passione per la musica e quando hai cominciato?
Alessio Creatura: Ho cominciato a cantare all’età di sei anni, all’asilo dalle suore, dove mi facevano sempre cantare e recitare e dicevano che avevo una bella voce. Al tempo mi limitavo semplicemente ad eseguire il “compitino” nulla di così desiderato, diciamo che la musica è diventata passione e successivamente scelta di vita intorno alla terza media quando vidi suonare per la prima volta una band di amici. Mi innamorai della batteria e cominciai così a studiarla da privatista.
2) Com’è iniziata la tua attività compositiva?
Alessio Creatura: Le mie prime composizioni poetiche, brevi ed ancora acerbe, risalgono al periodo in cui da adolescente studiavo batteria. Poi, tramite mio cugino che già strimpellava qualcosa con la chitarra durante le liturgie domenicali in chiesa, mi appassionai da autodidatta anche allo studio di quest’ultima. Man mano è venuto tutto da sè mescolando testi e musiche, sperimentando sempre nuove soluzioni.
3) Quali sono gli artisti che ti hanno maggiormente ispirato o influenzato?
Alessio Creatura: Mio padre ha ascoltato e tutt’ora ascolta tanta musica italiana. Sono cresciuto con artisti del calibro di Finardi, Bennato, Dalla, De Gregori, Rino Gaetano, Vasco, Paoli, Nannini, Graziani, Ruggeri, Tozzi e tanti altri. Loro sono stati i miei maestri ed è ovvio che tutto questo background musicale ha posto le basi per una mia crescita compositiva ed autorale.
4) Quanto pensi che sia importante avere una forte identità musicale e come commenteresti la tua?
Alessio Creatura: È importantissima. In un’era di cloni musicali è l’unico modo per distinguersi e per dare dignità alla propria coscienza e “coerenza” artistica. Commenterei la mia identità musicale con due aggettivi “sincera e credibile”.
5) C’è qualche esperienza o collaborazione della quale hai fatto tesoro e a cui tieni in modo particolare?
Alessio Creatura: Sicuramente la mia apertura al concerto di Roberto Vecchioni a Ravenna nel 2011. Fu un momento magico per me, Vecchioni aveva da poco vinto il festival di Sanremo. Per la prima volta vidi così tanta gente sotto il palco, circa cinquemila persone pronte ad accoglierlo, che dimostrarono tramite incoraggiamenti ed applausi di apprezzare anche le mie canzoni. Fu una serata indimenticabile che si concluse con la “benedizione” del grande Prof. ed il suo incitamento a non mollare la musica e ad andare avanti, continuando a crederci.
6) Com’è cambiata la tua musica nel corso del tempo? Ad esempio tra il tuo primo album “Non ho più Pace” e il secondo “Che ci Amino gli Altri”?
Alessio Creatura: Non credo sia cambiata poi molto sai, pensa che in questi anni mi sono trovato a pubblicare canzoni scritte addirittura in età adolescenziale e che sento ancora attualissime. Sembra assurdo ma è così, credo di aver mantenuto nel tempo la stessa sincerità creativa di allora e questo mi basta al di là delle mode e dei generi.
7) Parliamo del tuo nuovo singolo, “Neanche la Metropolitana”. Cosa può dirci su quest’album?
Alessio Creatura: Avevo voglia di dire la mia sul tema “attentati”. Come tutti i cantautori scrivo sulla realtà di tutti i giorni e cerco di farlo attraverso il mio stile, un mio modo. Tutti noi abbiamo bisogno di raggiungere i nostri obbiettivi, i nostri sogni, in nostri affetti, e quotidianamente lo facciamo servendoci anche dei mezzi pubblici. Questi mezzi pubblici finiscono poi anche per diventare dei contenitori multiculturali, dei crocevia dove ci si scambiano idee, dove ci si confronta con persone e culture diverse dalle nostre. Spesso però durante questi spostamenti possiamo incorrere in drammatiche situazioni come quelle degli attentati. Tutto questo ci spaventa e ci limita nelle scelte. La canzone non è nient’altro che un invito a prendere la vita di petto e a non lasciarci schiacciare dalle paure che ci immobilizzano.
8) Cosa provi quando fai musica?
Alessio Creatura: Un senso di appartenenza. Per un “di tutti e di nessuno” come me, appartenere alla musica è di vitale importanza.
9) C’è qualche artista con cui ti piacerebbe o vorresti avere l’onore di collaborare?
Alessio Creatura: Enrico Ruggeri. Invidio la sua capacità di scrittura, la sua fantasia, la sua creatività oltre che l’inconfondibile timbro vocale.
10) Cosa puoi dirmi sui tuoi progetti futuri? E che vette vorresti raggiungere?
Alessio Creatura: L’inverno mi mette sempre un po’ di tristezza ed apatia, cerco di combatterlo producendo nuove canzoni. Penso che mi metterò a lavoro per la pubblicazione di un nuovo singolo, d’altronde la creatività aiuta a combattere la noia. Ho come obbiettivo quello di riuscire a vivere di solo musica.
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Per concludere, ecco il video del suo ultimo singolo: “Neanche la Metropolitana”.
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=vI-29h0KK7o&w=560&h=315]