

[dropcap]S[/dropcap]tare per tutto il giorno davanti al pc è nocivo per i ragazzi, si sa: ma l’eccedenza dell’utilizzo di internet influisce, negativamente, anche sui comportamenti e sulle abitudini non direttamente collegate all’uso del web. L’allarmante risultato emerge dall’osservatorio Sip su “Abitudini e stili di vita degli adolescenti italiani”, che analizza ogni anno, dal 1997, un campione nazionale di adolescenti che frequentano la terza media. I dati sono stati diffusi nel corso di una sessione in occasione del 69esimo congresso nazionale della Società italiana di pediatria in corso fino a venerdì a Bologna. Gli adolescenti che navigano su internet per più di tre ore al giorno conseguono abitudini alimentari peggiori, sono più propensi al rischio, fumano e bevono di più, leggono di meno, hanno un rendimento scolastico inferiore, hanno comportamenti sessuali più “adultizzati”, praticano meno sport o lo fanno con un comportamento rivolto esclusivamente alla vittoria e non alla partecipazione o all’esperienza ludica. Un panorama scoraggiante se si considera che questa tipologia di adolescenti è in netto aumento.[divider] Cresce, infatti, la fruizione di internet, lievita l’utilizzo quotidiano della rete e sale la percentuale di ragazzi e ragazze che passa su internet più di 3 ore al giorno. Per non parlare di Facebook, il famoso social network, inesistente tra gli adolescenti nel 2008, mentre sullo stesso oggi, circa l’80% dei ragazzi italiani ha almeno un proprio profilo. Ma esiste un altro dato che preoccupa come spiegato da Maurizio Tucci, curatore delle indagini SIP e Presidente della Associazione Laboratorio Adolescenza: la maggiore fruizione del web invece di indurre gli adolescenti ad atteggiamenti più prudenti e consapevoli, li spinge nel tunnel della ribellione e della trasgressione. Problematica dovuta probabilmente anche alla qualità dei contenuti in rete ed alla facilità di accesso da parte dei minori. [divider]E’ evidente, quindi, quanto sia carente una giusta formazione ed informazione, da parte degli adulti e degli insegnati di riferimento. Ancora una volta, l’educazione dà segno di fallimento, ancora una volta gli adolescenti sembrano lasciati allo sbaraglio senza un modello, senza una guida solida a cui rivolgersi e di cui hanno bisogno. Bisognerebbe chiedersi “perché” i ragazzi italiani trascorrono tanto tempo davanti al pc….Forse perché sono soli? Forse perché i genitori non li coinvolgono? Forse perché il pc è la prova lancinante della morte del dialogo familiare? Un dialogo messo a dura prova anche con l’avvento degli smartphone e dei telefonini di ultima generazione: guardatevi intorno, e sicuramente noterete in pizzeria, in un ristorante o al bar almeno una famiglia completamente in silenzio. Un tristissimo “quadretto familiare” in cui madre e padre sono alle prese con il tablet, il fratellino con la console portatile di turno e la sorellina (o viceversa) intenta a chattare su facebook con il cellulare. Il problema non è l’adolescente davanti al pc….non vi pare?
Massimiliano Notaro