
Domenica 26 gennaio si sono svolte le elezioni parlamentari in Perù. Uno dei principali Paesi dell’America Latina è chiamato al voto, un luogo recentemente contraddistinto da un’incertezza estrema. Dalle proteste e rivolte in Cile ed Ecuador fino a quelle in Colombia, senza contare il Venezuela e la Bolivia, dove il presidente Evo Morales è stato costretto all’esilio. Coinvolto anche il Perù, che si è recato alle urne per le elezioni parlamentari anticipate, diretta conseguenza dello scioglimento del Congresso deciso dal presidente Martin Vizcarra.
Secondo i dati riportati dall’istituto Ipsos Perù, una decina tra i ventuno partiti presentatisi al voto otterranno dei seggi nel Parlamento unicamerale. Il partito con il maggior numero di voti dovrebbe essere Acciòn Popular. Un partito di destra, seguito dal Frente Popular Agricola del Peru (cristiani evangelici). In chiusura il Podemos Peru dell’imprenditore Jose’ Luna Galvez, seguito da Alianza Para el Progreso, Partido Morado, la Fuerza Popular, Union por el Peru, il Frente Amplio, Somos Peru e Juntos por el Peru.