Un fulmine a cielo già non proprio sereno: è questo l’effetto che fa ai napoletani la richiesta da parte dell’avvocato di Daniele De Santis, il quale ha richiesto gli arresti domiciliari per il proprio assistito.
L’assassino del giovane tifoso napoletano Ciro Esposito, infatti, pare essere affetto da diversi mesi da una gravissima forma di osteomielite alla gamba destra, che gli impedisce di deambulare correttamente e che lo ha costretto a diverse operazioni durante la sua permanenza in prigione, al fine di evitare l’amputazione dell’arto.
Questa condizione, definita da un medico legale “incompatibile con il carcere”, sarebbe sufficiente dunque all’ex ultras della Roma per ottenere un ulteriore ammorbidimento della pena, dopo che questa era già stata ridotta da 25 a 16 anni dopo un appello da parte degli avvocati dell’assassino.
Non ci sta, però, l’avvocato della famiglia Esposito, Angelo Pisani, secondo il quale “la richiesta non è condivisibile perché De Santis è responsabile di un omicidio efferato e ingiustificabile.”
Pisani, inoltre, ha dichiarato l’intenzione di richiedere al magistrato un’ulteriore consulenza tecnica, che possa fare luce sulla effettiva condizione di “Gastone”.
L’avvocato degli Esposito, infatti, ha affermato che lo scopo suo e della famiglia di Ciro, ovviamente, non è fare si che De Santis debba essere costretto a vivere nella prigione in condizioni disumane, ma di avere bisogno di prove più schiaccianti da parte degli avvocati del romanista, prima di lasciare uscire dalla galera un criminale.
Oltre all’omicidio di Ciro Esposito, Gastone era stato infatti, nel corso della sua vita accusato di numerosi altri reati minori, tra cui il possesso d’armi, oltre ad essere spesso stato vicino alle correnti più estremiste del settore ultras romanista, non disdegnando anche di far parte di gruppi neofascisti di Roma.
Si tratta, dunque, di qualcosa di più di un uomo che si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, e di conseguenza il suo caso non va trattato con superficialità, come fa giustamente notare l’avvocato Pisani.
La palla passa adesso alla magistratura, che dovrà decidere in primis se accogliere la richiesta degli avvocati di De Santis e, successivamente, quella di Pisani e della famiglia Esposito.