
Lo scivolone mediatico di Aurelio De Laurentiis non è piaciuto ai tifosi azzurri. Nelle ultimissime ore, in città, non si parla d’altro. Oggettivamente, a mente fredda, De Laurentiis è caduto nella trappola. La comunicazione rappresenta un elemento fondamentale per una società di calcio e se ci si “improvvisa” comunicatori, i risultati non possono che essere negativi.
La risposta di De Laurentiis, “12 anni fa stavate nella m***a”, alla domanda di un giornalista che lo esortava ad allestire una squadra maggiormente competitiva, per vincere lo scudetto, è apparsa avulsa da ogni benché minima forma di razionalità. Rimembrare sempre le medesime cose, non ascoltare le esigenze dei tifosi che rappresentano la vera dinamo, l’unica forza, vera e propria a disposizione ed assumere atteggiamenti estremamente saccenti, in qualsiasi circostanza, hanno prodotto, nel corso del tempo, un distacco, ormai insanabile, tra un gran fetta della tifoseria e De Laurentiis.
La comunicazione rappresenta il vero problema della SSC NAPOLI: il vero “gap” da colmare con le principali potenze nazionali ed europee, passa dalla gestione del rapporto con la tifoseria. Una società seria, non permetterebbe ai propri assistiti, la manifestazione pubblica, di eventuali disagi, mentre nel Napoli, ciò rappresenta la normalità. Le dichiarazioni degli agenti di Koulibaly, Insigne, Higuain, Gabbiadini, Valdifiori, non dovrebbero essere comunicate alla stampa, ma sanate all’interno della società. Un presidente che sappia davvero comunicare, non va ad asserire, prima ai maggiori organi di informazione, che lo stadio San Paolo è una pattumiera, salvo poi aumentare gli abbonamenti. Un presidente imprenditore e non un manager delegato, si immedesima nella causa, si ritiene il primo tifoso della squadra e si accolla tutte le responsabilità: De Laurentiis, ieri, ha rimarcato “Voi, eravate nella m***a”. Quel “voi”, rappresenta un distacco, quasi come se le sorti del Napoli, non combaciassero con le sue. Ed infine, una società seria, cura i rapporti con la tifoseria e se non riesce a raggiungere determinati traguardi, evidenzia i propri limiti, per cercare di trovare una soluzione comune, senza mai agire istintivamente, come Edo De Laurentiis, quando dichiarò “Noi dei tifosi ce ne freghiamo”.
Cara SSC NAPOLI, sei proprio sicura che i tifosi e la comunicazione rivestano un ruolo marginale nel raggiungimento dei massimi traguardi?