Ecco uno di quei dubbi sui quali nessuno ancora ha pensato di farci un tutorial.
Il dubbio è questo: se ad un autovelox passo io, che notoriamente rispetto i limiti di velocità, e contemporaneamente un automobilista che si sente sul Circuito di Monza, la multa chi la prende???
La riposta la fornisce una recentissima sentenza del Giudice di Pace di Milano (non a caso vicino Monza), in seguito ad un ricorso di un’automobilista donna (e si sa che le donne, notoriamente, sono maggiormente rispettose dei limiti di velocità).
Ebbene la signora, forte di questa presunzione di innocenza, si oppone a un verbale con il quale la Polizia locale di Milano le contestava la violazione dell’art. 142 comma 8 del Codice della Strada che punisce “Chiunque supera di oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h i limiti massimi di velocità è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 173 a € 694.”
La signora non ci sta e rappresentata e difesa da una Associazione di consumatori fa opposizione perché nel fotogramma scattato dall’autovelox si vedono due veicoli, di cui uno è della signora e l’altro è del presunto pilota di formula 1.
Chi ha effettivamente violato il limite di velocita?
In buona sostanza chi andava più veloce?
A questa domanda fornisce una decisione pilatesca la sentenza n. 2008/2022 del G.d.P. di Milano che così statuisce: “La presenza di due veicoli nello stesso fotogramma e la mancata deduzione delle modalità di funzionamento dell’autovelox, non consente di stabilire con certezza quale dee due veicoli abbia violato l’art. 142 comma b C.d.S”. VERBALE ANNULLATO
Insomma per la Giustizia civile non esiste il fotofinish, ma solo un consolidato principio mutuato dal diritto penale: “in dubbio pro reo” e quindi, nelle situazioni di incertezza, meglio assolvere che condannare.
Ora alla Polizia di Milano non resta che fare appello al VAR e io da domani, quando incrocerò un autovelox, non rallenterò più per far passare il pilota di Formula 1, ma taglieremo il traguardo insieme e dopo, magari, ci abbracceremo per lo scampato pericolo.