
A cominciare da stasera, secondo il fuso orario europeo, in Brasile si giocano le semifinali del Mundial: Brasile Germania e Olanda Argentina. Le quattro rappresentative probabilmente migliori del torneo arrivano alla fine e si trovano a fronteggiare lo stagliarsi della loro storia pallonara già molto ricca di vittorie o quasi vittorie. Facciamo allora un breve e tardivo riepilogo dei quarti di finale.
Il Brasile degli stressati vince a Fortaleza il quarti contro la Colombia e riesce a rispettare il suo ruolo di favorita obbligata (e stressata). Partita vinta grazie a due gol fatti dai due difensori centrali, Thiago Silva e David Luiz, solo spaventato il popolo brasiliano dal rigore di Rodriguez a dieci minuti dalla fine. Le brutte notizie per Filippone Scolari però non mancano. Thiago Silva ammonito per sciocchezzuola involontaria e squalificato per la semifinale, Neymar ginocchiato nella schiena da Zuniga e fratturato ad una vertebra. Capitan Silva e fringuello Neymar sono proprio i migliori interpreti del Brasile contemporaneo e non averli contro la Germania sarò problema mica da ridere. Si dice che Filippone stia pensando di cambiare addirittura lo schema di gioco per rimediare agli assenti, ma crediamo che sia solo pretattica della stampa brasiliana.
La Germania dei rilassati supera di misura la Francia al Maracanà. Un gol di capoccia dello stopperone Hummels al minuto tredici della partita viene gestito e protetto dai crucchi senza soverchie difficoltà, e pure rischiando più volte di raddoppiarlo verso la fine. La Germania conquista così la sua tredicesima semifinale mondiale di sempre e la quarta di seguito. Il centravanti inglese Gary Winston Lineker l’aveva capito già molti anni fa che il calcio è un gioco fatto per i tedeschi. I francesi pur volenterosi si adeguano loro malgrado alla consuetudine, anche perché il portiere avversario Neuer sembra un gigante imbattibile e vagamente indifferente alle loro profferte. Monsieur Deschamps ride di amarezza ma la sua squadra si è ben comportata. Il ct dell’altra panchina, Joachim Low, continua a non sorridere mai.
In Brasile Germania per noi favoriti sono i tedeschi, e se è vero che i brasiliani non perdono in casa in gare ufficiali dal 10 settembre 1975 (1 a 3 dal Perù) il fantasma del Maracanazo potrebbe ormai prendere la nuova residenza al Mineirao di Belo Horizonte. La presidente Rousseff già ha messo le mani avanti…
L’Argentina, altra grande obbligata almeno alla finale, vince il suo quarti contro il Belgio con un bel gol acrobatico di Higuain quando la partita sarebbe ancora in fase di assestamento. Poi il caldo metallico di Brasilia non consente un grande spettacolo, per quanto le due squadre non lesinino su muscoli e garretti. Il Belgio però è già cotto dai supplementari contro gli USA di tre giorni prima e i più cotti sono anche i suoi diavoli più temuti. Il centrocampista capellone vintage Fellaini, un lento caracollante alla Toninho Cerezo, è forse il migliore dei suoi ma non ha i piedi della mezzapunta. Lukaku entra, si agita, fa a botte con la difesa argentina ma non tira in porta. L’Argentina di Pomicino/Sabella festeggia pertanto la semifinale, il suo trascinatore Messi gioca normalmente di tecnica e rapidità e alla fine si mangia un gol in contropiede a tu per tu col portiere Courtois. Gli altri argentini, quelli che formano la squadra oltre a Messi, giocano poco e male in costruzione e bene in copertura. Alla fine subiscono la solita grande occasione avversaria ma anche questa volta la sfangano. E di sfangamento in sfangamento l’Albiceleste vince la sua quinta di seguito a questo Mondiale, non incantando il suo popolo ma comunque facendolo sognare. Purtroppo perde il pezzo buono Di Maria per quello che resta da giocare, che poi è il meglio. Belgio venuto meno sul più bello ma non per questo negativo.
L’Olanda del razionalissimo Van Gaal va a fiondarsi contro il muro eretto a Fortaleza dalla Costa Rica, che in qualche modo riesce a portare a termine la missione di arrivare ai calci di rigore. Robben il cascamorto va sempre che è un piacere ma non riesce a vincere la partita da solo. Oddio, ci sono pure tre pali a respingere gli assalti degli arancioni. La Costa Rica è squadra solida e organizzata, addestrata nella tattica del fuorigioco e col portiere Navas sempre più esaltato dall’andamento del suo Mondiale. Insomma fra portiere avverso, pali avversi e fuorigioco sistematici la serata olandese non trascorre serenamente, e diventerebbe beffarda se a due minuti dalla fine dei tempi supplementari il suo portiere Cilessen non si opponesse all’ambizione a colpo sicuro di Urena. Cilessen mostra competenza eppure è subito sostituito dal “dodicesimo” Krul, al minuto 118. Van Gaal è il solito bisbetico indisponente e ingrato, ma Krul evidentemente deve essere un buon pararigori; infatti ne para due su cinque e aiuta molto i suoi a non perdere il quarti per tutti più scontato contro la Costa Rica.
Olanda Argentina è ancora rivincita del 1978…Sulla carta l’Argentina è più forte, anche senza militari di supporto. Infatti per noi vincerà l’Olanda.