
“Voce di popolo, voce di DIO”
Ed ecco che alcune tradizioni diventano oracoli da rispettare e proprio queste tradizioni raccontano che alcuni oggetti non vanno regalati.
OGGETTO N. 1
Le perle: la loro forma, e il loro colore, infatti, possono ricordare le lacrime. Regalarli, quindi, vorrebbe poter sembrare di augurare lacrime e dolori a chi le riceve. Si rischia l’aggravante, poi, se si regalano perle alle future spose. Se le cose dovessero andare male, si resterebbe col rimorso di aver contribuito allo scatafascio.
OGGETTO N. 2
I fazzoletti di stoffa: legati alla loro funzione di asciugare le lacrime i fazzoletti sono presagio di sventure e tragedie. Chissà se in questa cattiva reputazione c’entri in qualche modo il fazzoletto di Desdemona e la folle gelosia di Otello, la cui storia certo non finisce bene. Statistiche recenti confermano che quelli di carta non portano male
OGGETTO N. 3
La spilla: la sua punta acuminata provoca dolore e quindi regalare una spilla potrebbe voler augurare, se non lacrime, almeno ferite, come cantava il buon Ron.
Quindi, se si può, è meglio evitare di regalare questi tre oggetti.
E se proprio non se ne può fare a meno?
E allora un buon avvocato potrebbe consigliare di usare un artifizio e attuare l’istituto giuridico della simulazione: basta pagare l’oggetto “di malaugurio” ricevuto (anche con somme di piccolissima entità) ed ecco che da donazione si passa a compravendita e la maledizione svanisce.
“Non è vero ma ci credo”, non sono il primo e non sarò l’ultimo a pensarlo.