

Ritornano le “Interviste di Nick ” dopo due settimane d’attesa. La scorsa volta abbiamo avuto il piacere di conoscere la rock band dei Flaming, mentre oggi, torniamo in compagnia di un artista, solista e membro del collettivo dei Dish Fillers in qualità di penna e voce: stiamo parlando del rapper torinese Garo LaOhm.
Nome d’arte di Gabriele Finocchiaro, di classe 90, si avvicina al genere nei primi del 2000, scoprendo da subito i capisaldi dell’hip-hop italiano, per poi approfondire e fare sue le influenze della “golden era” made in USA. Da allora, diversi singoli pubblicati così come i palchi calcati fino ad affinare tecnica e personalità. Nel 2015 ritrova NicoFuzz, DJ e musicista, fondando i Dish Fillers, nome nato dalla voglia di incarnare i poli di entrambi i componenti (ora diventati 3), essendo sia cuochi e musicisti. Dopo il singolo “Balla” pubblicato per kryptonite Muzic nell’EP “The Winner Is“, tra il 2018 e il 2019 pubblicano “Orgoglio_freestyle” e “We & Mr. Muddy“. Rapper dalle liriche serrate e dirette, mai banale e scontato, che galleggia in ogni testo tra il conscious e l’hardcore, lascia all’ascoltatore lo spazio per tutte le interpretazioni del vocabolario. Solo recentemente, Garo ha presentato il suo primo lavoro da solista: “ECOlogico“,accompagnato dalle produzioni e il sound engineering di DaniBoy.
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1) Vorrei iniziare chiedendoti qualcosa sulle tue origini. Quando e come hai iniziato ad interessarti e a fare musica?
Garo LaOhm: Il primo approccio al rap l’ho avuto nel 2003 con l’album “Verità Supposte” di Caparezza. è stato il disco che ha dato il via a tutto accendendo la curiosità verso il genere che poi sono andato ad approfondire, scoprendo tutto il panorama italiano prima, poi quello USA e tutta la sua mole in un secondo momento. Non ricordo esattamente il giorno in cui ho detto “Ok oggi scrivo un testo” è stata più la naturale conseguenza di volersi sfogare, e il Rap era immediatamente accessibile e soprattutto utile perchè non ha mezzi termini. Poi ovviamente da necessità è diventata passione, e la mia alta dose di autocritica mi ha portato comunque a cercare di migliorare e trovare la mia dimensione per riuscire a trasmettermi al meglio.
2) Da dove viene il nome Garo LaOhm?
Garo LaOhm: “Garo” deriva dall’unione di due lettere del nome e due del cognome ed è ,diciamo, un po’ la parte umana che vorrei trasmettere “la Testa” per dirlo in due parole. “LaOhm”,invece, è la parte più spirituale “il cuore” ed è un richiamo, nemmeno troppo velato, alla OHM Buddista, disciplina alla quale sono molto affezionato e con la quale vedo molti aspetti gemelli con l’essere un Rapper.
3) Ci sono artisti che ti hanno influenzato o ispirato?
Garo LaOhm: Sicuramente sì, tutti noi per imparare qualcosa osserviamo e studiamo un’altro che lo fa, e lo imitiamo ovviamente. La cosa importante però, è cercare cosa ti attira così tanto e trovare il modo di farlo tuo, per me quello è prendere un’influenza altrimenti si sta solo imitando. Stimo molto Ensi per come tiene il palco, si diverte più del pubblico o ad esempio il già citato Caparezza per la scrittura dei testi e la particolarità della voce, ci sono molti esempi che potrei fare, ma proprio perchè ,se ci si fa caso, ci sono un sacco di spunti da cui poter prendere esempio e iniziare a trovare il proprio suono.
4) Quanto pensi che sia importante avere una forte identità musicale e come commenteresti la tua?
Garo LaOhm: Direi che averne una ben definita è molto importante, proprio anche per quello che dicevo prima. Ok appartenere ad un genere musicale, ma bisogna trovare il proprio modo di starci, altrimenti si rischia di incastrarsi in un loop di cose trite e ritrite.
Quello che vorrei trasmettere con la mia musica è la voglia di affrontare a testa alta ogni situazione, accorgersi di ogni sensazione che si prova e dargli un significato ben preciso per poterne godere o abbandonarlo. Dai, diciamo che se dovessi darvi un immagine mi identifico molto in uno Shaolin Rapper, tipo con la tonaca-baggie e il newera. ??
5) Che ne pensi del lavoro e del tuo ruolo nei Dish Fillers?
Garo LaOhm: Famiglia. Potrei chiudere tutto in quella parola, siamo molto legati uno all’altro ma anche molto severi musicalmente parlando, ma se non fossimo così legati non potrebbe esserci tutta questa sincerità e la musica sicuramente ne risentirebbe, siamo al lavoro con molto materiale e molti featuring e non ci stiamo ponendo limiti a livello di suono, quello che in quel momento vogliamo fare lo concretizziamo, alla costante ricerca di trovare un’identità ancora più profonda e definita appunto. Sono l’unico MC di un gruppo di tre elementi, due producer NicoFuzz e RobbiMaktub e io alla penna e al microfono. Devo ammettere che ho una grossa fortuna perchè di solito la formazione è al contrario. Ma, se posso, è anche una bella responsabilità, a tratti un po’ pesante, perchè magari non voglio deludere la fiducia di due persone che credono in me, ma poi è proprio quella fiducia che mi da la spinta e mi stimola, c’è un’ottimo bilanciamento dei ruoli, ognuno sa quale’è il suo posto e si lavora tutti nella stessa direzione.
6) Parliamo del tuo primo EP da solista, “ECOlogico”. Cosa puoi dirci su questo album?
Garo LaOhm: E’ nato quasi per caso, ci siamo rivisti con piacere dopo anni con DaniBoy, il ragazzo che ha curato tutto il sound, dalle rec alle produzioni e mix e master, e abbiamo lavorato alla prima traccia per vedere se c’era ancora quella vibra di quando abbiamo iniziato (con lui e un altro componente ho formato il mio primo gruppo a 16 anni) ed è nata “Dormi” se non ricordo male, da lì abbiamo capito che poteva esserci qualcosa di più e allora abbiamo iniziato a vederci settimanalmente, confrontarci scegliendo le basi o i campioni da usare modellando il testo in base alla base o viceversa, e poi il resto è tutto dentro il disco non posso confessare tutto!

7) Quale pensi sia il tuo brano più rappresentativo?
Garo LaOhm: Sempre il prossimo! Come ho detto prima la crescita è continua, quindi non ho un pezzo che mi rappresenti appieno ora come ora, so solo che il prossimo sarà quello che si avvicinerà ancora di più.
8) Cosa provi quando fai musica?
Garo LaOhm: Dipende da quello che voglio trasmettere, non sempre si riesce a scrivere nell’esatto momento in cui si prova una determinata emozione, solitamente scelgo un tema che è quasi sempre la strumentale che ascolto in loop a suggerirmi, poi vado a cercare lo stato d’animo che mi serve per descrivere al meglio quell’argomento e in questo la mia affezione per l’oriente e soprattutto la meditazione mi aiuta molto.
9) C’è qualche artista con cui ti piacerebbe o vorresti avere l’onore di collaborare?
Garo LaOhm: Fare dei nomi mi sembrerebbe un po’ riduttivo, ma sicuramente mi piacerebbe con chi ascoltavo da ragazzino visto che molti sono ancora in attività, sarebbe già un bel traguardo per quel che mi riguarda.
10) Quali sono i tuoi progetti futuri? E che vette vorresti raggiungere?
Garo LaOhm: I Dish Fillers adesso sono il centro di tutto per me, abbiamo un sacco di materiale in uscita e altrettanto in cantiere che sarà pronto a breve per non lasciarvi a bocca asciutta! Stiamo facendo tutto per suonare live e calcare più palchi possibile e riuscire a lasciare ben definito la nostra impronta nella scena.

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Terminiamo col brano introduttivo dell’EP Ecologioco: “G.A.R.O Anthem“. Clicca qui per ascoltare il singolo.