
Un ranocchio gigante ed emblematico si aggira per le strade di Tokyo, appare magicamente quando la traduttrice più accreditata dello scrittore nipponico Murakami, Mette Holme, ha iniziato a lavorare al romanzo ” Ascolta la canzone del vento” il romanzo d’ esordio dell’ autore.
Il film Dreaming Murakami di Nietesh Anjaan (con la produzione di FINAL CUT FOR REAL) è ambientato nel Giappone contemporaneo ed è incentrato non tanto sulla figura del famoso scrittore giapponese ma bensì sulla figura della sua traduttrice danese.
Haruki Murakami è stato tradotto in più di 50 lingue ed ha un vastissimo pubblico di lettori anche se in parte divide per il suo aspetto mistico e sibillino come si evince in questo film dove la rana ha un linguaggio quasi incomprensibile e curioso e segue come un’ombra l’ autrice intenta nella traduzione dei testi.
Il lavoro del traduttore è un lavoro difficile e complesso e “non esiste una frase perfetta” come sottolinea spesso la Holme nel film, soprattutto per i romanzi di Murakami carichi di un linguaggio mistico ed oscuro.
All’ anteprima del film era presente il professor. Giorgio Amitrano docente di letteratura Giapponese all’ Università di Napoli L’ Orientale che ha dato alcuni cenni sull’ autore; Murakami è stato profondamente influenzato dalle opere di di Carver, Kafka, Francis Scott Gerarlad, Dostoevsky, Cechov, Capote ed oltre ad essere uno scrittore di fama mondiale è anche traduttore (ha tradotto Salinger e Carver dall’ inglese al giapponese).
Prima della proiezione del film e dell’ intervento di Amitrano sono stati proiettati due cortometraggi: uno di Isabella Mari e l’ altro di Antonio Longobardi .
Isabella Mari ci parla del parco Merola nella periferia napoletana che da qualche anno fa da sfondo a serie cinematografiche come Gomorra, il cortometraggio ci fa vivere in prima persona gli effetti che queste “cineprese” hanno sugli abitanti del quartiere. Gli abitanti del parco Merola in realtà vivono “un film nel film” dove le loro storie di degrado si intrecciano con la popolarità acquisita negli ultimi anni.
Il secondo cortometraggio ci parla dell’ unico cinema presente nel quartiere Ponticelli di Napoli il cinema “Pierrot”, del suo pubblico, di come sopravvive alle multisale più moderne e avanzate dei giorni nostri il tutto raccontato dal suo custode, Giuseppe Riveccio custode del cinema e di ricordi.