
Ormai ci siamo, manca meno di un mese all’inizio di Expo 2015. Un evento atteso da anni e che metterà la città di Milano sotto i riflettori dell’attenzione mondiale. I progetti per l’Esposizione Universale stanno subendo grossi ritardi, si sta cercando di fare una corsa contro il tempo per non farsi trovare impreparati per questa occasione, ma è molto difficile soprattutto perché i giorni passano molto velocemente senza che si riesca a concludere qualcosa. Nel frattempo, arrivano le prime critiche. A farle è un personaggio di spicco, del mondo dello spettacolo. Si tratta di Vittorio Sgarbi che ha speso alcune parole sul Padiglione Italia. Parole non positive, al contrario molto dure: “Quelli che hanno fatto il Padiglione Italia hanno fatto un’opera che, finita o non finita, sarebbe meglio bombardare subito”. Parole che hanno attirato l’attenzione e che hanno fatto discutere. Un opinione totalmente diversa è quella di Oscar Farinetti, patron di Eataly che afferma: “Mi dissocio totalmente da quello che ha detto Sgarbi, io il Palazzo Italia l’ho visto e mi è piaciuto da matti”. Nonostante le parole usate da Vittorio Sgarbi, non vi è nessun problema per Giuseppe Sala, il Commissario Unico, che non si è fatto influenzare da questo giudizio negativo. A suo parere, infatti, il giudizio finale spetterà ai visitatori e, nonostante tutto, loro sono ottimisti. Alla fine, il fattore estetico non sarà quello principale. Bisognerà puntare maggiormente sulla puntualità e sulla funzionalità. Anche Vicente Loscertales, segretario del Bureau International des Expositions, non pare essere ottimista: “L’Italia non può permettersi di fallire col proprio padiglione. Il padiglione del Paese ospitante è quello che segna il successo di ogni esposizione. Anche perché i visitatori andranno tutti lì”. Riusciranno in questa impresa? A meno di un mese dal 1 maggio, sembra davvero un’utopia che Expo 2015 riuscirà ad essere pronto in tempo.