
La settimana di Napoli Juventus sta per entrare nel vivo. Quest’anno, a differenza del passato, ci saranno due sfide ravvicinatissime che, neanche a farlo apposta, vedranno opporsi la compagine campana e la formazione piemontese. Se da un punto di vista socio-culturale, Napoli Juventus è “mas que un partido”, è “un qualcosa di più di una semplice partita”, sul profilo sportivo non mancano di certo le motivazioni per classificare, come speciale, tale sfida. I napoletani sono molto legati alla propria squadra e nei loro sogni c’è sempre la volontà e l’ambizione di battere la Juventus, l’acerrima rivale, la formazione che rappresenta l’egemonia del potere nel calcio italiano.
A rendere più piccanti i due incontri, quest’anno, ci sarà il ritorno del core ‘ngrato: Gonzalo Higuain. Il “delantero” argentino ha dapprima cullato i sogni di migliaia di supporters azzurri, promettendo loro fama e successi ed assumendosi sulle proprie spalle la responsabilità di un popolo intero, salvo poi spezzarli in un pomeriggio di mezza estate.
Una celebre canzone di Giorgia, recita così:” Tu mi porti su e poi mi lasci cadere”. Non ci potrebbe essere uno slogan migliore per raccontare ciò che è successo tra Higuain ed i napoletani. Gonzalo si dichiarava estasiato dalla città, dal progetto, dichiarando di vivere la miglior stagione della propria carriera. Lo scorso anno, addirittura arrivò ad affermare di preferire il calore del San Paolo alla freddezza del Santiago Bernabeu e lo dimostrava, a modo suo, cantando il celebre coro “un giorno all’improvviso”. E Napoli come reagiva? In città, dopo le vittorie, dopo i goal settimanali di Higuain, dopo le prodezze di questo splendido campione, tutti si sentivano innamorati di quel centravanti, venuto dall’altra parte del mondo, ma che come Maradona riusciva a far emozionare tutti, con i colpi di classe e le giocate da protagonista.
Sembrava un sogno: Napoli ed Higuain pronti a tutto pur di coronare il sogno: vincere lo scudetto. Ma poi arrivarono le sconfitte contro la Juventus allo Stadium e qualche mese dopo, la batosta alla Dacia Arena contro l’Udinese. Quei momenti, siglarono la fine dei sogni di gloria e l’inizio del gelo tra Higuain e la società, capeggiata da Aurelio De Laurentiis. Nonostante lo scettro di miglior capocannoniere ed il record di gol in un singolo campionato, con ben 36 reti, Higuain maturò la decisione di lasciare Napoli.
A distanza di molti mesi, i napoletani non gli rimproverano certamente l’ambizione di ambire al successo, più che legittima, ma il fatto di essere approdato proprio in quella squadra lì(la Juventus, ndr). Sicuramente anche le modalità con le quali è stata condotta la trattativa non hanno aiutato: le visite a sorprese in un albergo a Madrid, la fuga verso Torino, senza avvisare nessuno, né dello staff, né della sua ex squadra, non ha facilitato a smaltire l’enorme delusione. Higuain è letteralmente scappato da Napoli senza preavviso, facendo credere di essere ancora legato a Napoli. Immediatamente quei baci alla maglia, quei cori cantati a squarciagola, quelle promesse amorose sono state cancellate ed intrise di odio.
Se è vero che il calcio moderno annienta i sentimenti ed è così incredibilmente e follemente istantaneo, da un altro lato ci sono dei tifosi che provano delle emozioni ed inevitabilmente si legano a dei calciatori. Higuain, per loro, rappresentava un motivo di vanto, di orgoglio ed è per questo che, a distanza di mesi, il tempo sembra essersi fermato a quel 26 luglio, a quelle immagini e a quel sorriso beffardo di chi, in fondo, aveva capito di aver tradito un popolo che, fino ad allora, lo aveva coccolato quasi come fosse un figlio. Ma Gonzalo non ha creduto fino in fondo al sogno di rendere il Napoli vincente ed ora guardando quelle immagini, beffarde ed ormai insignificanti, non bisogna neanche lasciarsi ingannare dalla nostalgia di quel “poteva essere”. Non poteva essere nient’altro, altrimenti lo sarebbe stato”.