Alchimie e Linguaggi di Donne – Saperi, Dialoghi e Pratiche dal 17 al 20 settembre 2015, il Festival della Letteratura al Femminile di Narni alla sua VIII edizione, accolto dalle storiche cittadine di Narni, San Gemini e Terni apertesi con la sala Beata Lucia , la chiesa di Santa Maria im Pensule, e con la Chiesa di San Giovanni Battista e la Biblioteca Comunale (BCT), ha visto incontri tra i vari generi dell’arte e della politica all’insegna della Cultura e di eventi in onore della Bellezza e dell’Arte stessa che accomuna scrittrici e scrittori, coinvolgendo artisti provenienti da tutta l’Italia e da altri Paesi, riunitisi per questa intensa e feconda tre giorni.
Riflessioni, approfondimenti e incontri tra donne e uomini di grande sensibilità: tutte e tutti impegnati, ognuno nel proprio ambito, nel perseguire il riconoscimento dei valori e principi sensibilmente umani e che, grazie a ciò, fanno rete e comunità.
Essere presenti al “Festival della Letteratura al Femminile- Alchimie e Linguaggi di donne” significa incontrarsi con chi in prima persona mette in atto quegli stessi principi nel quotidiano e nella propria passione che sia scrittura, scultura, politica e ancora musica, fotografia, pittura.
E le presentazioni – che siano relative a artiste più o meno note nel panorama ufficiale oppure a donne dei secoli passati o recenti di cui finalmente si riconosce l’incisività civile, sociale e quindi politica, in quanto donne all’interno della società, oppure che si parli di scrittori di alto statuto morale e civile come Pasolini – sono il movente per far dialogare tra loro i “Saperi e le Pratiche delle donne e degli uomini sensibili”.
Nessun punto della situazione. Al contrario, una “pratica del Sapere e dei Saperi” attraverso i quali si vive nel mondo e diventano azione quotidiana. Una pratica che, con il suo discorrere tra le parole e la testimonianza di donne che della responsabilità della propria vita ne hanno fatto e fanno un imperio di umana costituzione, rende il “Festival della Letteratura al Femminile” ,giunto al suo VIII anno, simile a un fiume che accoglie ogni sua goccia e diventa sempre più “ricco”.
Il “Festival della Letteratura al Femminile” è ideato da Esther Basile, filosofa dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici con la preziosa collaborazione, per la direzione artistica, della dottoressa Rosy Rubulotta. La manifestazione si pregia dell’alto Patronato del Presidente della Repubblica, della Presidenza della Camera, dell’Egida del Parlamento Europeo, dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, dell’Associazione Eleonor Pimentel Lopez De Leon – Napoli, dell’Archivio di Stato di Napoli, della Soprintendenza Archivistica per la Campania, con il Patrocinio morale del Consolato del Canada, e del Portogallo e del Patrocinio dei Comuni di Narni e San Gemini e con la presenza delle poetesse della Tenda Berbera.
Sono, come infatti, afferma Roberta Isidori, attuale consigliera del Comune di Narni, già Assessora alle Pari Opportunità,e promotrice fin dal suo esordio di questa iniziativa che si tiene al centro esatto dell’Italia, nel “IV Quaderno de Alchimie e Linguaggi di donne”, che raccoglie e testimonia, come ogni anno, i lavori messi in condivisione da letterati e intellettuali: sono «giorni nel confronto dialettico, nell’incontro di conoscenze diverse, nella condivisione di luoghi dell’agire femminile in territori differenti che vanno dal Nord al Sud Italia e confrontandosi con i paesi arabi e della ex-Jugoslavia, paesi comunitari di un’azione collettiva che, oltre a sperimentare la comune passione per l’arte, si impegna a ricostruire la memoria e storia di donne e da parte di donne e uomini»
L’arte e quindi la cultura si manifesta e dispiega in molte forme e ecco che con filosofi e filosofe, poeti e poetesse – come il Poeta contemporaneo Elio Pecora, che ha conosciuto personalmente Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante e Anna Maria Ortese o Roberto Deidier con la sua recente e intensa pubblicazione poetica “Solstizio” (Ed.Mondadori) – con le arti, quali, la scultura con Teresa Mangiacapra, la fotografia con Rosy Rubulotta, il teatro con la intensa Anna Maria Ackermann e Lucia Stefanelli Cervelli, Arnolfo Petri e la musica con il cantautore Lino Blandizzi, il duo Susanna Canessa e Monica Doglione, e Marcello Appignani si realizzano dialoghi intensi e fecondi.
Dialoghi di parole, tra parole, dialoghi tra corpi; la parola diventa simbolo, metafora, corpo di esperienza.
Un esperienza che si chiama responsabilità della propria parola – quella detta, pronunciata e scritta – e dell’agire conseguente.
Non a caso, quindi, i testi scelti per la serata conclusiva del “Festival della Letteratura al Femminile”, come alcuni monologhi di Eduardo De Filippo e di Oriana Fallaci interpretati magistralmente, rispettivamente, da Anna Maria Ackermann e Lucia Stefanelli Cervelli, attuando un colloquio tra saperi oltre il tempo in cui la “parola cosciente e rigorosa” ha la forza e il peso dell’azione responsabile.
Responsabilità nel pensare e nell’agire di donne e uomini che come gocce di un fiume che si addensano l’una all’altra rendono solida la cultura stessa.
Essere, quindi, presenti al Festival della Letteratura al Femminile con i testi – poetici “Canto di vento per strada” di Maria Marmo, “Vivo tra puntini sospensivi” di Giuseppina Dell’Aria con la partecipazione del cantautore Lino Blandizzi e “Le foglie vive” di Adriana la Volpe – editi dalla Casa Editrice Homo Scrivens- “Donna di Fortunale” di Beatrice Tassara, Assessore alla Cultura di Santa Margherita Ligure (Ed Albatros), i romanzi, tra cui quelli storici come “Fanny Kaufmann” di Fania Cavaliere (Passigli Editori), “Nel nome del figlio” di Simona Bertocchi (Giovane Holden Edizioni) e il romanzo «mistery tra fede e superstizione» “La Logica del Gambero” di Maria Rosaria Selo (edizioni CentoAutori) e ancora, i testi della memoria, come “Piena di Sole” di Silvia Imperi (Ed. Umbria sociale – collana Le Gocce) di resistenza alla vita e di trasmissione dei saperi che provengono dalla terra che è essa stessa dispensatrice di Cultura come accade anche per la “Guida ai vini della Tuscia” di Alessandra di Tommaso e Carlo Zucchettini; e ancora come “La riva verde” (ed Scrittura e Scritture) della pittrice e autrice Adriana Assini, il cui quadro è stato scelto per il manifesto di questa ottava edizione del Festival e i racconti di vita vissuta, presso l’istituto di Tunisi di lingue “Il Boughiba”, di Silvana Rosita Leali “Le ragazze di Tunisi dalla Cura all’ascolto” e “Enfida” di Irene Cusmano (Ed,Vertigo) – è come aggiungere ulteriori gocce in questo fiume che si ingrossa calmo e saldo sempre più.
A queste si aggiungono le “Conversazioni” – con il poeta Elio Pecora riguardo a Amelia Rosselli e Pasolini con la proiezione dei video di Grazia Morace e di Carlo Damasco e con la Professoressa Margherita Pieracci Harwell, docente alla Università di Chicago, riguardo a Anna Maria Ortese e Cristina Campo e con Giovanna Fozzer, col suo testo “Del Gabbiano” (Editrice Petite Plaisance), che vola con tocco leggero e al contempo profondo, su arti e letteratura e personaggi a essa afferenti con viva profondità e – con le finaliste al Premio Strega 2015, Wanda Marasco e Claudia Sereni, rispettivamente a riguardo del “Genio dell’Abbandono”, lo scultore Gemito, e di “Via Ripetta 155”; e con “Quale Amore” di Gioconda Marinelli si discuta sulla situazione della violenza contro le donne, con la senatrice Vittoria Franco, – con il suo saggio fra politica e filosofia teorica “Dalla Storia della Costituente alla Memoria delle Donne”, insieme all’Assessora Roberta Isidori, la giornalista Carmela Maietta e Eleonora Puntillo e Adriana Buffardi – si ricordino le Senatrici Teresa Mattei e Giglia Tedesco Tatò con i suoi “Discorsi Parlamentari”, con l’incontro con Carla Arconte per parlare “Dal Fascismo all’affermazione dello stato sociale”, e ancora con la costante presenza negli anni della Rivista “Noi Donne” e con le moderatrici e relatrici, anch’esse scrittrici, Maria Gaita, Rita Felerico, Clara Schiavoni, Liliana Ferro, Brigidina Gentile, Maria Ester Mastrogiovanni, Graziella Faralli, Francesca Silvestri, Paola Maraldi – dimostra di essere una cittadella dell’Umanesimo.
Non sono mancati artisti di gran valore sociale con il gran concerto finale di artisti del teatro e della musica: l’intensa attrice Anna Maria Ackermann che ha duettato con Lino Blandizzi cantando “Uocchie ch’arraggiunate” e ha omaggiato, interpretando alcuni monologhi delle commedie dell’indimenticabile commediografo partenopeo Edoardo De Filippo, ha aperto una serata in cui le note e le parole si sono rincorse e unito l’intero mondo.
Prosegue la serata con Blandizzi con la sua eccellente performance che ha emozionato come sempre la nutrita platea interpretando “A voc’’e Napule”, poesia che Eduardo De Filippo ha dedicata a Sergio Bruni e musicata da Blandizzi stesso, seguita dall’omaggio a Francesco De Gregori con la storica canzone “Generale”, che ha coinvolto il pubblico nel cantarla insieme; Blandizzi ha chiuso il live con il suo raffinato brano dal forte contenuto “Vieni donna del Sud”, canzone che vuole risvegliare non solo i cuori ma anche le azioni di contrasto alla violenza sulle donne.
Ancora sul palco il chitarrista Marcello Appignani, che si è esibito con alcune proprie composizioni poi ancora al Sax Nicola Rando, e il duo Susanna Canessa e Monica Doglione che chiude il concerto con alcuni intensi brani e con un bellissimo omaggio a Pino Daniele.
Essere presenti a tali incontri tenutisi a Narni dal 17 al 20 settembre 2015 significa essere all’interno di una pratica del presente che fonda il futuro.
Un presente che si realizza nella collaborazione nell’incontro nel confronto sino a giungere alla con-divisione di pratiche artistiche realizzate da donne e uomini in fecondo dialogo tra loro.