
Roma – Forti polemiche sul tema “taglio vitalizi” : Il M5s attacca duramente la Casellati per aver stoppato la marcia sul ricalcolo degli assegni agli ex parlamentari. Di Maio: “No ai privilegi rubati”.
Il giorno dopo la delibera della camera sul taglio dei vitalizi, operata da Roberto Fico, è subito polemica: la presidente di palazzo Madama si dice perplessa sulla retroattività e sul fatto che si incida “sullo status di persone che possono avere un’età rilevante” e “si troveranno a prendere meno del reddito di cittadinanza”. Il vitalizio minimo per gli ex deputati sarà in realtà, di 980 euro conto i 780 previsti dalla proposta di legge sul reddito di cittadinanza. Per la maggior parte, i vitalizi subiranno un taglio che va dal 20 al 50% mentre solo in pochi casi, potrebbero arrivare all’80% o essere addirittura nulli.
Preoccupa l’autonomia delle due Camere che rischierebbero, sul tema “taglio vitalizi”, di camminare su due binari diversi. A tal proposito, Riccardo Fraccaro, ministro per i rapporti con il parlamento, dichiara: “è una proposta non contro un diritto acquisito, ma contro un privilegio, contro una delibera che i parlamentari si sono fatti nel segreto di una stanza. Rispetto l’autonomia dei due rami del Parlamento. Noi speriamo venga fatto anche al Senato ma il Senato è autonomo. Quello che ci auguriamo, visto che la maggioranza è la stessa, è che la presidente del Senato, nel rispetto della sua autonomia, possa convocare anche al Senato un ufficio di presidenza”.
Arriva anche un tweet di Luigi Di Maio sulla questione:”I vitalizi non sono diritti acquisiti, ma privilegi rubati. I privilegi rubati non possono esistere nel nostro governo.” mentre Roberto Fico, non polemizza e dichiara:”Con Casellati nessuno scontro istituzionale Con il presidente del Senato Casellati “non c’è nessuno scontro istituzionale sa che avremmo proceduto con la delibera. Io faccio quello che avevo promesso, proseguo su questa strada.”
Nicola Morra, senatore pentastellato, molto infastidito sul dietro-front della Casellati, fa sapere”Quando il presidente della Camera comunicò che avrebbe agito con celerità per mettere un freno a questo odioso privilegio, la presidenza del Senato fece sapere in tempi fulminei che anche Palazzo Madama avrebbe fatto la sua parte. Ma proprio quando dagli annunci si è passati ai fatti, da Casellati si sono levati appelli alla prudenza e si è invocato addirittura il principio della condivisione. ”