Il caso Sea Watch è all’attenzione della Corte europea dei diritti dell’uomo. L’Italia ritiene che la giurisdizione appartenga all’Olanda, in quanto la nave espone bandiera olandese.
La Presidenza del Consiglio in una nota afferma: “Già da ora l’Italia si rende disponibile, una volta riconosciuta la giurisdizione olandese, a offrire un corridoio umanitario al fine di consentire un trasferimento dei migranti verso l’Olanda”.
Dalla sede del Governo italiano, giungono anche critiche al comportamento della nave della Ong: “Si conferma la temeraria condotta della Sea Watch che, in condizioni di mare mosso, anziché trovare riparo sulla costa tunisina distante circa 40 miglia, universalmente considerata porto sicuro, si è avventurata in una traversata di centinaia di miglia mettendo a rischio l’incolumità dei migranti a bordo”.
Rimane un quesito finale – si legge a conclusione della nota: “l’obiettivo dell’azione della Sea Watch era salvare i naufraghi e offrire loro un pronto riparo nel primo porto sicuro (Tunisia) oppure creare un caso internazionale richiamando l’attenzione dei media”?
Sulla Sea Watch sono saliti, comunque, Maurizio Martina e Matteo Orfini.
“Sono persone da troppo tempo ostaggio di una condizione per noi incredibile” ha dichiarato Martina.
La Prefettura di Siracusa ha diffuso una nota in cui ha dichiarato di non aver autorizzato alcun accesso alla nave, né di avere il potere di farlo, tanto più in considerazione del provvedimento di interdizione dello specchio di mare circostante adottato dalla Capitaneria di porto.
Salvini ha affermato di avere denunciato il comandante della Sea Watch, per aver violato le leggi ed essersi diretto verso l’Italia, anziché verso la Tunisia, in vista del peggioramento delle condizioni meteo.
Sul tavolo del procuratore di Siracusa potrebbe però arrivare un altro esposto, preannunciato dal deputato Davide Faraone, che ricorda come, bloccando lo sbarco dei 47 migranti, Salvini stia replicando il reato di sequestro di persona che secondo il tribunale dei ministri di Catania avrebbe commesso ad agosto per l’analogo caso della nave Diciotti. Se il P.M. condividesse l’assunto dei colleghi potrebbe intervenire per interrompere il reato disponendo la discesa a terra dei 47 migranti.