
Scontro acceso tra Governo e sindacati, i quali non si sentono ascoltati e minacciano lo sciopero generale. L’incontro che si è tenuto tra i responsabili delle parti sociali e i ministri sul tema legge di stabilità è stato “surreale”, ossia non ha dato risposte alle domande soprattutto in tema di lavoro e articolo 18. La leader della Cgil Susanna Camusso afferma che i ministri non avevano il mandato di rispondere e non sembravano nelle condizioni tali da dare delle risposte. Il tutto si è chiuso con una frase del ministro del lavoro Giuliano Poletti : “ Valuteremo le vostre indicazioni”. Rimasti a bocca asciutta quindi i rappresentanti sindacali che accusano il Governo di non voler trattare sulla legge di stabilità e di rifiutare ogni confronto con le parti sociali.
Dall’altra parte il Premier Renzi si fa sentire e ospite alla trasmissione Otto e Mezzo su La7 afferma che il Governo non tratterà con i sindacati, ascolterà le loro richieste, ma proseguirà con la proposta dell’attuale legge di stabilità. Le leggi afferma ancora il Premier le scrive il Governo in Parlamento e non il sindacato, se i sindacalisti volessero fare le leggi dovrebbero farsi eleggere. Parole dure e provocatorie, che innalzano gli animi dei rappresentanti dei lavoratori; il Governo sembra non dover chiedere il permesso ai sindacati per proseguire nella strada delle riforme. Intanto senza le dovute risposte si iniziano a programmare gli scioperi generali che potrebbero essere evitati se si riuscisse a trovare un accordo, o almeno una fase di compromesso. Ma la strada sembra tortuosa e Renzi è convinto che il Governo con questa legge stia procedendo nella direzione giusta, quella che porterà ad una crescita dello 0,6 che si tradurrà nel risollevarsi dell’intera economia nazionale da questa forte crisi.