
Sono oltre 3000 i migranti recuperati e salvati nel mediterraneo nelle ultime ore e che troveranno asilo in Italia. Previsto oggi a Roma un incontro istituzionale per gestire il flusso migratorio: presenti Gentiloni e il primo ministro libico Serraj.
Con 25 azioni di soccorso della Capitaneria di Porto, nelle ultime 24 ore, si sono potute recuperare in mare aperto oltre 3300 persone, donne, bambini e minori non accompagnati.
Ha partecipato alle operazioni di recupero anche la Guardia Costiera che ha poi provveduto alla sistemazione dei migranti: 2000 quelli attualmente accolti in Sicilia. I paesi principalmente interessati sono: Bangladesh, Nigeria, Costa d’avorio, Guinea Conakry e altri Paesi dell’Africa Sub-sahariana.
Secondo gli ultimi dati, dal 1 Gennaio ad oggi, il fenomeno migratorio è cresciuto del 31,88% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A lavoro per la risoluzione di tale problema, nella giornata odierna, vi sono il ministro Gentiloni e il premier libico Serraj il quale suggerisce la creazione di un gruppo di contatto nel mediterraneo per frenare i flussi migratori.
Secondo le prime indiscrezioni, l’Italia dovrebbe fornire alla Libia 20 navi, tra 10 unità per il soccorso e 10 motovedette, 4 elicotteri, 24 gommoni, 10 ambulanze, 30 jeep e telefoni satellitari. L’accordo prevede inoltre l’addestramento delle forze di polizia locali e libiche a carico delle forze dell’ordine italiane.
Altro caposaldo è la creazione di una sala operativa, attiva anche in altri paesi dell’unione, che ha lo scopo di monitorare costantemente e gestire il tratto di mare che separa la Libia dall’Italia.
Tale punto nevralgico risulta fondamentale poichè obbliga Tripoli a cooperare ed effettuare salvataggi e azioni in mare. Per la criticità dell’attuale situazione, Bruxelles ha stanziato 200 milioni di euro, ma sarà necessario attingere al Fondo per l’Africa, come promesso dall’Ue, per coprire per intero i costi dell’operazione. Entro due mesi partirà la missione della Capitaneria di Porto.