[dropcap]S[/dropcap]trano, ma sicuramente positivo, che il primo partito a proporre un disegno di legge per il riconoscimento giuridico delle coppie di fatto sia stato il Movimento Cinque Stelle. La “stranezza” è dovuta principalmente ad un dato: era il partito che meno aveva affrontato in campagna elettorale il tema dei diritti civili per quel che riguarda coppie omosessuali e diritti di cittadinanza agli immigrati. Sono temi delicati, dove è facile tanto guadagnare che perdere consensi, inoltre è un argomento che poteva apparire come elusivo delle questioni economiche e sociali. In realtà, l’importanza di provvedimenti sui diritti civili non è assolutamente lontana dalle questioni sociali ed economiche; le riforme, quale sia l’ambito, devono tenere conto delle contingenze, il progresso economico deve assolutamente passare attraverso quello sociale. I paesi che hanno mostrato una maggiore attenzione verso i diritti civili, di tutte le categorie, sono anche i paesi che riescono meglio ad adattarsi ai mutamenti sociali ed economici. Il multiculturalismo, che è sinonimo di società multietnica, è ingrediente essenziale per passare da una globalizzazione economica, che sta mostrando il volto critico, ad una globalizzazione culturale, che è vera rivoluzione.
In Italia, anche a causa della presenza del Vaticano è inutile nasconderlo, si è sempre registrato un ritardo nei confronti di riforme coerenti con un paese evoluto: legge sull’aborto, divorzio, riforma del diritto di famiglia. Ora è arrivato il momento di tutelare giuridicamente tutti, e questa necessità è stata perfettamente riassunta dall’attuale Presidente della Corte Costituzionale, Franco Gallo:
La Corte ha escluso l’illegittimità costituzionale delle norme che limitano l’applicazione dell’istituto matrimoniale alle unioni tra uomo e donna, ma nel contempo – dice Gallo – ha affermato che due persone dello stesso sesso hanno comunque il diritto fondamentale di ottenere riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri, della loro stabile unione”. La Consulta, ha ricordato poi il presidente, “ha perciò affidato al Parlamento la regolamentazione della materia nei modi e nei limiti più opportuni
Si tratta di scelte discrezionali che sono di strettissima competenza del l’organo legislativo, come ha puntualmente precisato il presidente Gallo, ma si tratta di riforme (altra, quella riguardo lo ius soli) che mostrano la civiltà di un paese e che al contrario, ove mancano, ne mostrano l’arretratezza.
Francesco Marangolo