Ieri sera domenica 13 novembre alle ore 18 è andata in scena al Teatro Sannazaro di Napoli la prima dello spettacolo teatrale “Persone Naturali e Strafottenti”.
Dopo quasi mezzo secolo, uno dei testi più controversi, ma anche più applauditi, di Giuseppe Patroni Griffi è tornato nella sua città natale ed è stato accolto calorosamente dal pubblico presente a teatro.
Al centro della storia, viene rappresentata una Napoli nera, cupa, sotterranea molto diversa da quelle dalle cartoline. A viverla quattro personaggi molto soli per motivi diversi, interpretati da Marisa Laurito che ha accettato di dare voce e corpo al ruolo che fu di Pupella Maggio, segnando il suo ritorno alla grande drammaturgia d’autore e inaugurando una nuova stagione della sua lunga carriera. Inoltre, l’attrice napoletana non ha deluso le aspettative di chi da tempo l’attendeva nella sua città.
Poi abbiamo Giancarlo Nicoletti che ha prestato la sua attorialità unica e la sua esperienza di uomo di teatro a 360° al travestito Mariacallàs e il Premio Ubu. Originale l’allestimento dello stesso Nicoletti che firma le regia, per il quarto anno consecutivo, di questa tragicommedia cruda, poetica ed esilarante, fra situazioni grottesche, cinismi, ironia tagliente e surrealismo. E ancora Giovanni Anzaldo interpreta quel Fred che fu creato da un esordiente Gabriele Lavia. Completa il cast il poliedrico Livio Beshir, attore con numerose esperienze teatrali, cinematografiche ma anche nella conduzione televisiva.
Marisa Laurito veste egregiamente i panni che furono di Pupella Maggio
L’attrice napoletana Marisa Laurito in questa tragicommedia ha vestito i panni di un’ex serva in un bordello, ora proprietaria di un appartamentino che vede piombare in casa la notte di Capodanno gente in cerca di momenti di perdizione. Ad accompagnarli Mariacallàs (Giancarlo Nicoletti), affittuaria della stanza, un travestito, in bilico fra rassegnazione, ironia, squallore e cattiveria. E ancora, Fred (Giovanni Anzaldo) e Byron (Livio Beshir) che sono alla ricerca dell’ebbrezza di una notte: l’uno, uno studente omosessuale alla ricerca di una vita libera dalle paure, l’altro, uno scrittore nero che vorrebbe distruggere il mondo. Quattro solitudini, quattro persone naturali e strafottenti, che, per un gioco del destino, divideranno la loro solitudine con quella degli altri, mentre fuori la città saluta il nuovo anno, fra accese discussioni, recriminazioni, desideri repressi, liti e violenze sessuali.