E’ proprio vero che dietro ogni gesto corrisponde una motivazione precisa? Non ci è dato saperlo in verità, perché di fronte alla follia di gesti estremi come quello accaduto in Pennyslvania (Usa) non ci si riesce a farsene una ragione. Ieri nel liceo Franklin vicino Pittsburgh, a Murrysville, tra le 7:15 e le 7:45 uno studente di 16 anni ha accoltellato 19 compagni di eta’ compresa tra i 14 e i 17 anni, durante il normale ingresso a scuola. L’intervento provvidenziale del vice preside Sam King ha frenato la foga dell’aggressore riuscendo a bloccare il giovane che però in un sussulto ha ferito anche una guardia che tentava di immobilizzarlo. Mezz’ora di terrore in cui è stata sventata quella che poteva essere una vera e propria strage, anche se il bilancio non è irrisorio: 9 dei feriti sono ricoverati in gravi condizioni, tre dei quali già operati d’urgenza, su altri cinque sono in corso valutazioni, nessuno fortunatamente in pericolo di vita. Gracey Evans, una studentessa del primo anno, ha raccontato che dopo essere entrata in classe ha sentito delle grida e ha visto un ragazzo tutto vestito di nero che correva lungo il corridoio, accoltellando tutti coloro che incontrava sulla sua strada. «Un mio compagno mi ha protetto, – racconta – ma e’ stato colpito alla spalla e poi ho visto altri otto ragazzi accoltellati allo stomaco. Altri ragazzi hanno cercato di fermarlo». Sono ancora ignote le ragioni che hanno scatenato la follia dell’adolescente, che secondo fonti locali sarebbe Alex Hribal, un ragazzo considerato da tutti “normale” e che viene da una famiglia per bene e che adesso dovrà spiegare l’accaduto alla polizia. Il governatore della Pennsylvania, Tom Corbett, ha disposto l’invio sul posto di poliziotti dello Stato per aiutare i colleghi intervenuti dopo l’incidente. Alle indagini collabora anche l’Fbi.[divider] Se vuoi ascoltare l’articolo letto dalle nostre redattrici clicca qui