
A Napoli è stato promosso il progetto “I figli degli uomini”, programma sperimentale di affido familiare a cui potranno accedere non solo le famiglie “tradizionali” ovvero quelle composte da due genitori, ma anche single e coppie di fatto.
Il progetto in questione è stato promosso dal Comune di Napoli con la collaborazione dell’associazione Ariete, del Centro studi Ksenia e della Fondazione di Comunità del Centro storico e l’intento, come ha spiegato Roberta Gaeta, assessore al Welfare, è quello di “mettere in campo azioni per informare la comunità e i cittadini rispetto all’istituto dell’affido familiare con l’obiettivo di dare tutte le informazioni necessarie a chiunque, non solo a famiglie, voglia spendersi in modo solidale e responsabile per altre famiglie e minori”. L’affido, come viene ulteriormente chiarito da Gaeta, è un istituto temporaneo che non mira all’adozione, le famiglie affidatarie infatti, non accolgono solo il minore ma anche la famiglia di origine e ne facilitano il reinserimento in quest’ultima, una volta superate le difficoltà che hanno portato all’adozione di tale istituto, che non sono necessariamente difficoltà legate a condizioni economiche.
Il progetto è innovativo anche perché sperimenta forme di affido diverso, come può essere l’affido diurno, cioè qualora le condizioni lo consentono, il minore ha la possibilità di trascorrere la sera con la famiglia originaria. L’istituto in questione secondo quanto stabilito dalla legge non può superare i due anni, ma in condizioni particolari il giudice può provvedere diversamente. Il progetto “I figli degli uomini” mira a sensibilizzare la comunità rispetto ad un istituto e cioè quello dell’affido che può essere di grande aiuto nella risoluzione delle diverse problematiche legate alle famiglie con minori e per rendere efficace il programma è stato creato un database di famiglie affidatarie, l’organizzazione di percorsi di formazione per famiglie e operatori e la promozione di reti di cittadini e famiglie solidali.