
Si stava recando a Benin City per assistere ad una celebrazione, come tante altre volte faceva ma quel 12 ottobre Don Pallù, il sacerdote fiorentino missionario in Africa, non avrebbe più fatto ritorno a casa. Il sacerdote viene infatti sequestrato a Benin City e rilasciato dopo cinque giorni. Non si è trattato però di un episodio isolato, già il 13 ottobre l’uomo infatti era stato rapito e rilasciato dopo poche ore. Ma il dato che fa riflettere è che, come farà notare poi lo stesso don Pallù, entrambi gli episodi si sono verificati in occasione della festa alla Madonna di Fatima. Ed è proprio alla Madonna che l’uomo di chiesa si è affidato durante i due episodi di rapimento, conclusosi senza danni.
Il fatto criminoso è stato imputato a sedicenti gruppi armati di musulmani, il tutto ancora in fase di accertamenti.
Si sospetta che a mettere in pratica tali rapimenti sono gruppi locali criminali che da tali attività ne traggono profitti economici chiedendo riscatti o fanno ciò per fare notare le loro capacità in campo criminale e quindi accreditarsi in tali attività.
Di quest’ultimo episodio però la Farnesina non ha rilasciato informazioni sulle modalità del rilascio, ma ha solo emanato bollettini dicendo che è stata svolta una forte azione da parte delle intelligence chiamate in campo a risolvere la questione che fortunatamente si è risolta bene ed in breve tempo, con il rilascio del rapito in buone condizioni di salute.
Don Maurizio è rientrato in Italia, a Firenze, per stare vicino ai suoi familiari e salutare tutti coloro che si sono battuti per la sua libertà immediata.