
Ritornano anche nel 2019 le “Interviste di Nick“ con il classico appuntamento dedicato al mondo degli artisti emergenti italiani. Qualche settimana fa, a chiudere l’anno con l’ultima intervista è stato il cantante romano Alessio Santella. Per inaugurare la ripresa di questa rubrica, iniziamo Gennaio in grande, con un tostissimo gruppo rock: The Newlanders.
Fondati nel 2009, a Torino, originariamente con il nome Voodoo, passando attraverso vari cambi di formazione e stile, si consolidano nel trio oggi presente, con Vittorio Giorcelli (Chitarre e Voce), Stefano Cavaliere (Organo e Tastiere) e Stefano Bollo (Batteria). Il progetto che inizialmente prevedeva solo Blues, diventa ben più complesso, ampliandosi e integrando generi come Alternative, Progressive e New Wave. I loro brani, che esplorano le più comuni sensazioni dell’animo umano, come amore, depressione, rabbia e felicità, confluiscono nel bagaglio emotivo di “Uno”, il loro album di debutto, uscito nel 2017. Nell’ultimo anno, si sono lanciati nell'”Uno Tour“, con una lunga serie di concerti in tutta Italia, in compagni ti tanti altri artisti.
Un inizio davvero con i fiocchi! Andiamo quindi a conoscere nel profondo i Newlanders, sedicenti esploratori di nuovi sentieri, con le nostre 10 domande:
Scopri link e contatti utili alla fine dell’intervista
1) Come prima domanda, vorrei chiedervi qualcosa sul vostro background artistico: Come avete iniziato a suonare e siete diventati la formazione che siete oggi?
The Newlanders: Ci siamo trovati come tante altre bands a suonare alcune cover quando eravamo ragazzini, il classico gruppetto delle superiori, poi la volontà di scrivere nostre canzoni è arrivata dopo qualche anno. Abbiamo subito qualche cambio di formazione e ciò che siamo ora è definitivo dal 2009 circa.
2) Da dove viene il nome “The Newlanders”?
The Newlanders: Siamo nati con il nome Voodoo, con cui abbiamo pubblicato due dischi per poi scegliere il cambio di nome definitivo un paio d’anni fa. Il nome nasce dalla passione per le stelle e l’universo in generale, ma anche per il significato stesso della parola : esplorazione di nuovi territori, nel nostro caso musicali.
3) Come descrivereste voi e la vostra musica?
The Newlanders: Noi siamo persone piuttosto normali, lasciamo che sia ciò che facciamo a parlare per noi. La nostra musica è spontanea e coraggiosa.
4) Ci sono artisti che vi hanno particolarmente influenzato o ispirato?
The Newlanders: Il background musicale è davvero vario ed esteso, potremmo dire Beatles, Pink Floyd, il progressive rock in generale, Pearl Jam, Alice In Chains, Queens Of The Stone Age, Tool, Editors, Elvis Presley, White Stripes e mille altri.
5) Quanto pensate che sia importante avere una forte identità musicale e come commentereste la vostra?
The Newlanders: È importante dal momento in cui si racconta davvero qualcosa. È fondamentale mantenere un certo tipo di coerenza tra ciò che si è e ciò che si vuole esprimere. Tuttavia riconosco che molti progetti creati ad hoc sono stati di forte impatto sul mercato musicale. Non abbiamo un’identità musicale ancora ben definita, è un processo in continuo cambiamento.
6) Parliamo del vostro album “Uno”. Cosa potete dirci su questo disco?
The Newlanders: Lo consideriamo come punto di partenza per farci conoscere al mondo e gettare una buona base sulla nostra musica, soprattutto quella futura. È un disco variegato, dentro ci sono tante sensazioni. È molto suonato e abbiamo cercato di mettere dentro tutto il meglio delle nostre idee sia a livello compositivo, che di produzione. In generale alla critica e al pubblico è piaciuto, quindi significa che siamo sulla buona strada.
7) Qual è il brano che pensate vi rappresenti di più?
The Newlanders: È una domanda molto difficile. Forse “Lovestory”, ma siamo molto affezionati anche a “Pain Is Painless”.
8) Cosa provate quando fate musica?
The Newlanders: È il mestiere più bello del mondo, quindi gioia.
9) C’è qualche artista con cui vi piacerebbe o vorreste avere l’onore di collaborare?
The Newlanders: Non abbiamo mai pensato ad un ipotetica collaborazione, è una dimensione forse più adatta ad artisti solisti.
10) Cosa potete dirmi sui vostri progetti futuri? E che vette vorreste raggiungere?
The Newlanders: Ora il tour a supporto di Uno è quasi finito, avremo l’ultima data il 25 Gennaio all’Arci Pintupi di Verderio, e poi rientreremo in studio per metterci al lavoro sul nuovo disco, del quale ho quasi ultimato la scrittura. Molto probabilmente includerà anche un paio di nostri vecchi brani di quando eravamo Voodoo, rivisitati e rinfrescati. Speriamo di poter tornare già a suonare dal vivo entro quest’anno. Non ci sono limiti e non ce ne poniamo, cerchiamo di fare al meglio ciò che amiamo.
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Per concludere, il video di uno dei loro brani più belli ed importanti: “Lovestory”
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=HO1dBUH8ixM&w=560&h=315]