

Eccoci al primo appuntamento di Marzo con la rubrica delle “Interviste di Nick“. A chiudere Febbraio sono stati Metropolis, storica rock band del Bergamasco. Per aprire il nuovo mese, invece, ci spostiamo leggermente di locazione e un po’ più di genere, con la feroce e tostissima band milanese dei Siege.
Fondati nel 2011, per lo stessa ammissione i Siege nascono dall’unione di tre anime accomunate dalla stessa visione del metal estremo e dallo stesso obbiettivo: creare musica figlia della rabbia, furia cieca votata alla distruzione e colonna sonora dell’ascesa dell’oscurità sul mondo, densa tenebra che dilania la luce. Penetranti, brutali, ma carichi di energia e passione, dalla loro creazione hanno composto 5 dischi, l’ultimo dei quali, “Spirit of Agony Pt.2” risale all’anno scorso.
La loro esemplare genuinità nel fare la musica da loro amata ha prodotto uno splendido discorso e una splendida intervista che analizzeremo al meglio attraverso le nostre 10 domande:
Scopri link e contatti utili alla fine dell’intervista

1) Come prima domanda, vorrei chiedervi qualcosa sul vostro background artistico: Come avete iniziato a suonare e siete diventati il gruppo che siete oggi?
Siege: Abbiamo tutti e tre (Rob – chitarre e voce, Angel – batteria, Jesus – basso) precedenti esperienze in differenti gruppi metal, ed è all’interno di quel mondo, con le sue varie sfumature, che siamo cresciuti. I Siege nascono nel 2011, quando, per divergenze musicali, la band in cui ci siamo incontrati si è sciolta. Tra noi tre era emersa una certa comunione d’intenti e una comune visione della musica, quindi ci è sembrato naturale andare avanti come trio.
2) Come avete scelto il nome “Siege”?
Siege: Prendiamo il nome dalla canzone sulla quale stavamo lavorando quando sono diventate palesi le divergenze all’interno della nostra precedente band. E’ stato l’apice di un clima di crescenti tensioni e di negatività… Quando abbiamo deciso di andare avanti come trio, sotto un altro monicker, e abbiamo iniziato a cercato un nome che rispecchiasse quello che volevamo suonare e trasmettesse aggressività e claustrofobia, “Siege” (assedio) ci è sembrato quello più appropriato.
3) Come descrivereste voi e la vostra musica?
Siege: La nostra è una musica brutale, che mischia al suo interno vari elementi dalle varie correnti del metal estremo. E’ una musica rabbiosa, violenta. Il nostro intento è “travolgere” l’ascoltatore. Al contrario noi siamo tre persone tranquille e pacate, che hanno trovato nella musica una valvola di sfogo per i proprio mostri interiori e per il proprio impulso creativo
4) Quanto pensate che sia importante avere una forte identità musicale e come commenteresti la vostra?
Siege: Al giorno d’oggi avere una forte identità è molto importante, perchè è quell’elemento che ti può permettere di emergere nel mare di uscite che ogni giorno affollano il mercato discografico. Noi abbiamo trovato quello che caratterizza e identifica il nostro suono, la nostra musica, ma cerchiamo di non esserne ossessionati. Per noi la musica rimane sempre un’espressione artistica ed in quanto tale cerchiamo di seguire quello che l’impulso creativo ci detta.
Troppe volte infatti ci sono band che si lasciano condizionare dal genere che suonano e si costringono a rimanere in quei confini, mentre altre volte si concentrano molto sull’aspetto visivo (che sicuramente è un’arma importante, quando si ci vuole distinguere) a discapito di quello musicale, che per noi rimane sempre prioritario.
5) Parliamo di “Spirit of Agony Pt. 2”, il vostro ultimo album. Cosa potete dirci su questo disco? E in che correlazione è con il suo predecessore?
Siege: “Spirit o f Agony Pt. 2” è in strettissima correlazione con il suo predecessore perchè entrambi gli album sono stati scritti in un’unica “sessione”. Dopo aver pubblicato l’Ep “Toxic Label”, abbiamo iniziato a comporre materiale per quello che pensavamo essere il nostro prossimo album… ma ci siamo fatti prendere un po’ la mano! In un periodo relativamente breve di tempo ci siamo trovati ad avere per le mani troppe canzoni per un’unico disco!
A livello lirico tutti i brani andavano ad incastonarsi in un unico concept, per cui sarebbe stato impossibile scegliere quali brani sacrificare e quali mantenere… L’opzione che ci è sembrata migliore è stata quella di dividere l’opera in due metà, in modo da poter esprimere la nostra “visione” nella sua completezza.

6) Come pensate che la vostra musica sia cambiata nel tempo?
Siege: Probabilmente si è fatta più matura e più spontanea. Abbiamo sempre cercato di amalgamare le diverse nostre influenze all’interno delle composizioni, ma con questo lavoro il processo si è fatto più fluido. Stiamo riuscendo a comunicare il nostro messaggio in maniera più naturale rispetto agli inizi, ma questo non è il punto di arrivo. Il suono continua ad evolversi e a maturare, quindi è probabile che i nostri prossimi lavori suonino ancora diversi rispetto a questi.
7) Qual è il brano che pensate vi rappresenti di più?
Siege: Al momento penso sia “The Serpent King”, la traccia che chiude l’album. Aggressiva in alcuni punti, claustrofobica in altri, fino alla chiusura marziale che lascia poche speranze… direi che incarna abbastanza bene la nostra attuale essenza.
8) Cosa provate quando fate musica?
Siege: Libertà. Trovarsi a suonare è uno dei pochi momenti in cui si possono eliminare tutti i vincoli, i compromessi e le negatività della giornata. Sei libero di esprimerti nell’atto creativo. Crei qualcosa che ti
rappresenta davvero.
9) C’è qualche artista con cui vi piacerebbe o vorreste avere l’onore di collaborare?
Siege: Sarebbe fantastico avere Marty Friedman su un nostro pezzo, con il suo modo di ribaltare le linee melodiche degli accompagnamenti con i suoi solo. Phil Anselmo sarebbe l’altro nome con cui sarebbe un onore avere a che fare.
10) Cosa potete dirmi sui vostri progetti futuri? E che vette vorreste raggiungere?
Siege: Visto che abbiamo ricevuto un buon numero di richieste, ci stiamo attrezzando per dare alle stampe in formato fisico un doppio album contenente le due metà del concept “Spirit of Agony”, che attualmente sono disponibili separatamente solo in versione digitale. Probabilmente riusciremo a farlo uscire per maggio/giugno.
Parallelamente, siamo stati coinvolti da un nostro amico chitarrista come “backing-band”. Lui aveva alcune canzone stoner-grunge da parte e gli serviva una band con cui registrarle… ovviamente si sono “irrobustite” un po’ rispetto al piano originale.
Non ci poniamo vette particolari. Il nostro scopo è continuare ad esplorare la nostra musica, continuare ad esprimerci senza compromessi cercando di arrivare a più gente possibile! Yeah!!!

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Terminiamo con un brano tratto dal loro ultimo disco: “Mummified”
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=Y9YojoZaCpI&w=560&h=315]