

Terminiamo così il mese di Febbraio con l’ultimo appuntamento con le “Interviste di Nick“. La scorsa settimana abbiamo parlato con il cantante dei Dish Fillers, Garo LaOhm. Oggi, invece, andiamo ad incontrare una nuova giovane rock band. Ecco a voi il fantastico quintetto degli Insomnia.
Band originaria di Monza e attiva nell’hinterland milanese, vedono la luce nel 2016 come cover band, attraversando periodi di influenze musicali variegate e passando dal punk rock anni 80 all’alternative-rock e a sonorità più melodiche tipiche del pop. La formazione, composta da Paola Russi (voce), Alessandro Calefato (chitarra), Lorenzo Vecchi (basso), Sara Vecchi (tastiere e contrabbasso) e Alessandro Bazzoli (batteria) ha all’attivo l’EP”Overnight“, uscito lo scorso anno. Partecipanti al “The F*ck Factor” contest, premio ambito da più di cento band partecipanti, si sono aggiudicati al secondo posto, mentre quest’anno si sono esibiti sullo storico palco del Bloom di Mezzago, “tempio della musica indipendente in Italia”.
La magica alchimia tra i membri della band, creatasi sotto l’influenza di generi musicali completamente diversi, ha creato nella band l’idea di non volersi identificare convenzionalmente sotto un unico genere.
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1) Cosa potete dirci sulle vostre origini?
Insomnia: Il progetto è nato nell’estate del 2016 dall’idea di Lorenzo Vecchi e Alessandro Calefato. “Noi due ci conoscevamo già da qualche anno perché frequentavano la stessa scuola di musica. Ci trovavamo spesso per suonare insieme, per abbozzare canzoni nostre o per imitare i nostri idoli. Maturavamo già dai tempi delle scuole medie l’idea di formare una band con lo scopo di fare musica per puro divertimento”. Dopo aver reclutato una cantante, un batterista e una tastierista, ci siamo esibiti per la prima volta come cover band durante una festa dell’oratorio. Da quel momento in poi abbiamo iniziato a girare per locali, partendo dai pub sotto casa fino a raggiungere luoghi più conosciuti e importanti come l’Old Fashion, l’Hollywood di Milano e il Bloom di Mezzago. Il nostro fotografo Marco Biagini ci ha sempre seguiti sin dal nostro primo concerto, e di questo gliene siamo profondamente grati. Gradualmente il progetto ha preso una piega più seria.
2) Come avete scelto il nome Insomnia?
Insomnia: Quel primo concerto in oratorio era stato organizzato decisamente all’ultimo momento. Dovevamo stabilire una scaletta composta da una ventina di brani e dovevamo provarli e riprovarli. Bisognava darsi da fare e il tempo stringeva. Avevamo trovato una piccola saletta per fare le prove, al suo interno era presente una batteria messa piuttosto male, un microfono e… nient’altro. Il resto lo portavamo noi. Ogni tanto saltava la luce, ma noi andavamo avanti lo stesso. Andavamo avanti a suonare fino a mezzanotte, l’una, persino le due. Ci piaceva molto quell’atmosfera intima che veniva a crearsi tra di noi grazie agli strumenti, alla musica, alle luci soffuse e a qualche birretta. Il chitarrista l’ultima sera prima del concerto aveva proposto “INSOMNIA” come nome per la band. Questo nome è piaciuto a tutti sin da subito perche incorniciava quell’atmosfera creativa e suggestiva che ha dato inizio a tutto.
3) Ci sono artisti che vi hanno influenzato o ispirato?
Insomnia: La nostra cantante ha preso ispirazione dalle potenti voci di Aretha Franklin e di Beth Hart; il chitarrista è profondamente influenzato dalle sonorità di Carlos Santana e di David Gilmour. Green Day e Salmo sono una fonte di ispirazione continua per il nostro bassista. Matt Laug e Simon Phillips invece sono il pane quotidiano del nostro batterista, in contrasto con gli studi classici della tastierista, nei quali Beethoven ha profondamente mutato il suo modo di suonare, unito, dall’altro lato, alle sonorità pop di Steve Porcaro dei Toto.
4) Come definireste voi e la vostra musica?
Insomnia: Non è una scelta presa a tavolino, ma preferiamo non definirla affatto. Ogni singolo componente della band ha influenze e gusti differenti (rock, pop, soul, funk, trap), e sente l’esigenza di comunicare le proprie caratteristiche senza nasconderle. Sotto questo punto di vista ci piace sperimentare molto. Ascoltando il nostro EP, il fattore che salta subito in primo piano è la sostanziale differenza che intercorre tra un brano e l’altro. Lasciamo ai nostri ascoltatori il compito di definire la nostra musica.
5) Quanto pensate sia importante avere una forte identità musicale?
Insomnia: Moltissimo. Il marketing su cui si basa l’industria musicale attuale incentiva le persone all’ascolto di musica tutta molto simile e ciò che conta più di tutto sotto questo aspetto è essere unici, originali e riconoscibili. Se le persone apprezzano il nostro stile significa che siamo sulla buona strada. L’identità musicale non è qualcosa di prestabilito, è un parametro che per sua natura tende a esternarsi sia sul palco che in tutti gli altri contesti e che attinge le sue radici direttamente dalle nostre singole personalità. È qualcosa che si evolve con noi e che giorno dopo giorno si rafforza. Le persone che ci ascoltano e che ci seguono ad ogni concerto si aspettano ogni volta di sentire quel determinato tipo di musica, si aspettano quello specifico modo di interpretare le canzoni, si aspettano di rivivere le stesse emozioni vissute la volta precedente perché in linea con il loro gusto. Cerchiamo sempre di cogliere il meglio da qualsiasi situazione e ci piace sorprendere un po’ il nostro pubblico ad ogni live. Non ci fossilizziamo mai sempre sugli stessi brani, siamo sostenitori del cambiamento e della continua evoluzione.
6) Parliamo dell’EP “Overnight”. Cosa potete dirci su questo lavoro?
Insomnia: Quando uno di noi voleva esprimere un determinato concetto e aveva in mente uno spunto, un’idea musicale o un abbozzo di testo ci trovavamo tutti insieme per elaborarlo con molta spontaneità, senza la necessità di alcun leader. Grazie alla nostra disponibilità verso il confronto e verso la condivisione, notavamo che le idee iniziali prendevano sviluppi che non immaginavamo. Lavoriamo tutt’ora seguendo questa modalità. Dopo aver toccato argomenti quali la condizione femminile, la solitudine e l’individualismo generati dalle connessioni virtuali, l’importanza del Tempo, la voglia di uscire dagli schemi e la perseveranza necessaria a raggiungere degli obiettivi, abbiamo deciso di chiudere il cerchio creando questo EP. Si parte dal pezzo più tranquillo e ritmato per arrivare a quello più grintoso. Ogni membro ha un brano che gli appartiene maggiormente, caratteristica riscontrabile analizzando i testi o le timbriche impiegate. “Borders” è stata la nostra prima canzone. In essa è evidente la volontà di rimarcare le nostre origini musicali adolescenziali caratterizzate da influenze punk rock. Questo EP è nato dall’esigenza di concretizzare le nostre idee e di renderle durature nel tempo. Abbiamo rivisitato in chiave più fresca, originale e moderna alcuni generi musicali che sono un po’ trascurati al giorno d’oggi. Il nome “Overnight” deriva dal precedente nome “INSOMNIA OVERNIGHT” che avevamo adottato tra il 2017 e il 2018 . Come nostra consuetudine, tutte le idee e gli spunti iniziali hanno preso vita nel cuore della notte.

7) Quale pensate che sia il vostro brano più rappresentativo?
Insomnia: Senza ombra di dubbio “Hell” è il nostro cavallo di battaglia ma il brano che più di tutti ci rappresenta in modo oggettivo è “Complaint”. Qui si possono ascoltare atmosfere ambient, stacchi imprevedibili ed esplosivi, ritmiche funk, e call and response tra i vari strumenti.
8) Cosa provate quando fate musica?
Insomnia: Fare musica per noi è diventata un’esigenza. Si tratta di comunicare qualcosa che ci sta a cuore attraverso un linguaggio universale. Vedere il pubblico cantare i testi dei nostri brani è qualcosa di indescrivibile. Ci sentiamo vivi quando siamo su un palco, i livelli di adrenalina sono altissimi. Ognuno di noi entra nel proprio mondo pur rimanendo in contatto con gli altri, magari lanciando qualche sguardo d’intesa. Questo dimostra che c’è affinità tra noi. Quando suoniamo ci sentiamo liberi di agire senza limiti né costrizioni. Ciò regala grandi emozioni e allo stesso tempo grandi responsabilità, poiché questa libertà rende ogni azione compiuta indispensabile al raggiungimento dei nostri obiettivi. Dietro a tutto il nostro percorso c’è anche un duro lavoro individuale: ognuno di noi sta dedicando la totalità del tempo alla musica. C’è chi frequenta il Conservatorio a Cremona, chi studia Informatica Musicale alla Statale di Milano, chi frequenta il CPM Music Institute di Milano e chi studia al Liceo Musicale Bartolomeo Zucchi di Monza.
9) C’è qualche artista con il quale vi piacerebbe o vorreste avere l’onore di collaborare?
Insomnia: Siamo aperti a collaborare con chiunque perché riteniamo importante stabilire dei rapporti con le persone interessate al nostro progetto. Ciò che conta è darsi una mano a vicenda.
10) Quali sono i vostri progetti futuri? E che vette vorreste raggiungere?
Insomnia: Guardiamo sempre avanti imparando dai nostri errori e lavoriamo con costanza alle nostre idee dando il meglio di noi. L’obiettivo che verte su tutto consiste nel far emozionare le persone con la nostra musica. In questo momento stiamo scrivendo altri brani che presenteremo in alcuni nostri prossimi live e stiamo organizzando la creazione di un videoclip musicale. Stiamo creando contenuti di qualità per promuoverci al più ampio pubblico possibile. Stiamo anche programmando le nostre prossime date, quindi rimanete aggiornati su tutti i nostri profili social!

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Per concludere, il loro brano più rappresentativo: “Hell“. Clicca qui per ascoltarlo!