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Anche il mese di Novembre si avvicina alla sua conclusione e in attesa di Dicembre, ritornano le “Interviste di Nick“ con dei nuovi artisti emergenti. L’ultima volta abbiamo conosciuto l’ispirato cantautore Indaco16, mentre oggi ci spostiamo nel nord Italia, con un nuovo gruppo di stampo Pop Rock: i D.I.P.S.
Band torinese fondata nel 2016, vede il suo debutto nella sera del 22 Ottobre. Sin dai loro esordi, iniziano a mettere in piedi la loro attività compositiva, ispirata e influenzata fortemente dal rock inglese. Grazie alla partecipazione ad Emergenza Festival la band suona in storici locali torinesi come El Barrio, CAP 10100 e l’Hiroshima Mon Amour, per la finale regionale. Grazie al primo posto conquistato durante la prima eliminatoria, i D.I.P.S. hanno avuto la possibilità di suonare a LaClaque di Genova. Nel 2018 nasce un nuovo progetto: un “Concept Ep” formato da 3 canzoni a cui far seguire un grande evento live. Il primo singolo, “In Front”, vede la luce il 6 giugno, il secondo, “Shut Up” viene lanciato il 6 agosto, mentre “I Don’t Know Why”, esce il 10 novembre. Dopo la pubblicazione dei 3 singoli, il gruppo ha intrapreso un particolare tour nelle scuole e nelle università torinesi, esibendosi all’interno delle classi o degli auditorium. Degna di nota è l’esibizione al PalaRuffini del 5 Aprile 2019, in occasione del festival “Yeah!”. Il 7 Maggio la band pubblica il suo quarto singolo, “Superman“, dal sound maggiormente influenzato dalla musica pop.
Con i componenti Emanuele D’Amato, Daniele Affubine, Giulio Bocchiardo e Jacopo Gili, andiamo a scavare nella storia e nel mondo dei D.I.P.S.
Scopri link e contatti utili alla fine dell’intervista

1) Iniziamo parlando del vostro background artistico: com’è iniziato il vostro percorso nel mondo della musica e siete diventati gli artisti che siete oggi?
D.I.P.S.: È nato tutto con una semplice cover piano e chitarra acustica di Imagine di John Lennon, e poi dopo due anni di duro lavoro ed un cambio di formazione ci siamo ritrovati a suonare le nostre canzoni davanti a centinaia di persone. La decisione di intraprendere questo percorso artistico è nata nel momento in cui ci siamo resi conto che nella musica c’era un vuoto che nemmeno ascoltando tutta la musica al mondo saremmo riusciti a colmare. La nostra formazione (basso, batteria, chitarra e voce) trasuda rock classico da tutti i pori, ma il nostro obiettivo è allontanarcisi il più possibile. Non toglieremo mai il pedalino dell’overdrive dalle nostre pedaliere, ma ci sentiremmo superflui a non cercare di creare qualcosa di nuovo con i mezzi a nostra disposizione. Nelle nostre scalette compaiono comunque un buon numero cover, ma ci siamo cimentati nel ri-arrangiamento di canzoni di questo millennio, tra i cui autori spiccano Avicii e Martin Garrix.
2) Da dove viene il nome DIPS?
D.I.P.S.: Deriva dall’esigenza di trovare un nome breve, monosillabico, che si potesse pronunciare senza troppo impegno. Poi ci abbiamo aggiunto i punti, in modo da dargli un alone di mistero, come la nostra musica: ad un primo ascolto può essere apprezzata con leggerezza, ma se si scava a fondo si trova molto di più.
3) Ci sono artisti che vi hanno influenzato o ispirato?
D.I.P.S.: Partendo dal presupposto che nel nostro percorso artistico abbiamo assorbito soprattutto sonorità del pop e dell’hip-hop d’oltreoceano, quando scriviamo abbiamo un’idea chiara del risultato finale che vogliamo ottenere, e solo a posteriori ci rendiamo conto della musica che potrebbe averci influenzato.
4) Come definireste voi e la vostra musica?
D.I.P.S.: Noi, come la nostra musica, abbiamo 2 volti. Da fuori potremmo sembrare dei cazzoni senza voglia di fare nulla, poi se scavi più a fondo ti rendi conto che (forse) c’è molto di più. I nostri brani possono sembrare pop da 4 soldi, ma nella scrittura cerchiamo di curare al massimo testi e arrangiamenti, molto spesso bloccandoci anche per mesi su una stessa canzone.
5) Quale pensate che sia il vostro brano più rappresentativo?
DIPS: Ci piace pensarci avanguardie di noi stessi proprio perchè ogni brano è un’evoluzione del precedente, quindi quello che ci rappresenta di più sarà sempre l’ultimo arrivato.
6) Cosa provate quando fate musica?
D.I.P.S.: Ci immergiamo totalmente negli ambienti sonori che creiamo e ne subiamo l’influenza. Se la musica vuole trasmettere rabbia saremo arrabbiati, felicità saremo felici e così via.
7) C’è qualche artista con il quale vi piacerebbe o vorreste avere l’onore di collaborare?
D.I.P.S.: Non ci sono artisti nel panorama italiano con i quali ci identifichiamo pienamente, ma alcuni nomi potrebbero essere CapaRezza, Carl Brave e Pinguini Tattici Nucleari.
8) Quali sono i vostri progetti futuri? E che vette vorreste raggiungere?
D.I.P.S.: In realtà non parliamo mai di progetti futuri, siamo sostanzialmente sempre al lavoro per portare la nostra musica dove merita di essere. Scriviamo nuovi pezzi, arrangiamo nuove cover, organizziamo nuovi eventi, non ci fermiamo mai. Probabilmente è questa la chiave, non fermarsi mai. Il giorno in cui scopriremo dov’è il pedale del freno sarà il giorno in cui premeremo più a fondo l’acceleratore.

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Terminiamo con uno dei loro brani più iconici: “I Don’t Know Why“. Clicca qui per il video ufficiale!