

Gli azzurri, così come Carlo Ancelotti, l’abitudine a vincere non l’hanno proprio persa. L’ex tecnico di Milan, Chelsea, Paris Saint Germain, Real Madrid e Bayer Monaco al debutto ufficiale sulla panchina del Napoli, sbanca lo stadio Olimpico di Roma, rispondendo così alla vittoria nel pomeriggio della Juventus a Verona contro il Chievo.
Dopo nove anni dall’ultima apparizione in serie A, il tecnico di Reggiolo comincia subito bene, con una vittoria non facile, in rimonta contro un avversario molto difficile come la Lazio di Simone Inzaghi. Infatti, i biancocelesti fanno la partita nella prima mezz’ora di gioco e si portano in vantaggio con uno splendido gol di Ciro Immobile che si libera contemporaneamente di Koulibaly, Albiol e Mario Rui, con un colpo di tacco di destro a rientrare e poi di sinistro infila Karnezis. La Lazio potrebbe raddoppiare, ma dopo la mezzora sale in cattedra il Napoli che alterna momenti di calcio sarriano ad altri di gioco più ragionato e meno dispendioso. Arriva al 43′ il pareggio grazie a Milik, che ribadisce in rete il tiro di Albiol respinto da Strakosha. Ma l’arbitro Banti giustamente annulla il gol per il fallo di Koulibaly su Radu, prima dell’intervento del centravanti polacco che alcuni minuti più tardi, può finalmente gioire: lancio di Insigne per Callejon che smista al centro per Milik che la butta dentro da pochi passi.
La ripresa comincia sulla stessa falsariga dell’ultimo quarto d’ora del primo tempo, con il Napoli padrone del gioco e la Lazio che fa fatica a contenerlo. E così’ dopo che Milik sfiora il 2-1 dopo tre minuti, è Insigne a portare in vantaggio i partenopei: cross di Hysaj, tocco di Allan, la palla arriva allo scugnizzo di Frattamaggiore che la mette all’incrocio dei pali con uno dei suoi classici tiri a giro. Successo meritato per i partenopei, però anche la Lazio ha giocato una buona partita e al 90′ ha anche sfiorato il pari con il neo acquisto Acerbi.
Nonostante ciò, gli uomini di Inzaghi pagano una condizione ancora troppo approssimativa, ma soprattutto ciò che va corretto sono i soliti errori difensivi. Ancelotti dal canto suo, ha usato sapientemente i cambi, inserendo prima Diawara per Hamsik, poi Mertens per Insigne, infine Rog per Zielinski. E alla fine può gioire ed esultare: il ritorno in Italia dopo nove anni comincia con il piede giusto.