

La cessione di Gabbiadini al Southampton non è passata inosservata alla platea azzurra. Numerosi tifosi napoletani, nelle ultimissime ore, hanno voluto manifestare il proprio dispiacere per il trasferimento di Manolo nel Regno Unito, intravedendo in Sarri la “reason why”, l’unica e sola ragione di tale decisione. In effetti che, il rapporto tra Gabbiadini e Sarri non fosse idilliaco, lo si era già intuito da un pezzo, ma la conferma è arrivata ieri sera: nello specifico il centravanti bergamasco, nella lettera d’addio ai tifosi partenopei, ha ringraziato Benitez, Bigon, Giuntoli ed ovviamente il caloroso affetto dei tifosi azzurri senza citare Maurizio Sarri.
A tal proposito, l’agente di Gabbiadini, Silvio Pagliari, intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss, ha dichiarato:” Sono felicissimo per Manolo. Finalmente in Inghilterra potrà trovare spazio e minuti che a Napoli non aveva. Un calciatore con le sue qualità merita la giusta considerazione. L’immagine che Manolo porterà sempre nel cuore è quella magnifica accoglienza a Capodichino, con più di 1000 tifosi azzurri al seguito. I primi 6 mesi con Rafa Benitez sono stati splendidi, ma poi è arrivato Sarri che proprio non lo vedeva. Il mister si era convinto che Manolo dovesse giocare come prima punta, ma non era un ruolo consono a Gabbiadini. Sono stati 18 mesi di chiaro-scuro, ma Manolo si è comportato sempre da gran professionista, cercando di dare il meglio di sé. Purtroppo quando qualcuno non crede in te, quando sei sempre l’ultima freccia a disposizione, non ti senti valorizzato appieno. Ringrazio De Laurentiis che ha sempre creduto nel ragazzo e che ha bloccato la cessione già in estate. In effetti, temevo la bloccasse anche stavolta, dopo la partita di domenica, ma si è comportato da gran signore”.
La sensazione che emerge dalle varie dichiarazioni è che ci hanno perso entrambi: il Napoli e Gabbiadini. Il Napoli ha perso un buon calciatore, dalla tecnica sopraffina; Gabbiadini ha perso una grande chance per affermarsi in una grande piazza. Good Luck, Manolo.