
La pizza napoletana, o meglio, l’arte di farla, diventa patrimonio dell’umanità. La notizia arriva nel cuore della notte del 7 Dicembre. Napoli festeggia e ringrazia.
La pizza napoletana diventa dunque patrimonio dell’UNESCO. La decisione tanto attesa da 2 milioni di persone, questo il numero che ha firmato a favore, è arrivata nella notte con un tweet del ministro Dario Franceschini:”L’arte dei pizzaiuoli napoletani è Patrimonio Immateriale dell’Umanità! Dall’UNESCO riunita in Corea del Sud arriva ora la notizia. Un riconoscimento per Napoli e l’Italia intera mentre sta per iniziare il 2018 .”
L’unica candidatura italiana ha messo tutti d’accordo: un voto unanime che ha portato l’arte del pizzaiolo non solo ad essere riconosciuta ma anche apprezzata e maggiormente conosciuta. La creatività culinaria napoletana è unica al mondo tanto che nella decisione finale è possibile leggere:”il know-how culinario legato alla produzione della pizza, che comprende gesti, canzoni, espressioni visuali, gergo locale, capacità di maneggiare l’impasto della pizza, esibirsi e condividere è un indiscutibile patrimonio culturale. I pizzaiuoli e i loro ospiti si impegnano in un rito sociale, il cui bancone e il forno fungono da «palcoscenico» durante il processo di produzione della pizza. Ciò si verifica in un’atmosfera conviviale che comporta scambi costanti con gli ospiti. Partendo dai quartieri poveri di Napoli, la tradizione culinaria si è profondamente radicata nella vita quotidiana della comunità. Per molti giovani praticanti, diventare Pizzaiuolo rappresenta anche un modo per evitare la marginalità sociale”.
Nei giorni successivi, Napoli è stata protagonista di lunghi festeggiamenti dove si sono riunite le migliori pizzerie napoletane che hanno dato spettacolo con acrobazie e canti popolari. Tra i partecipanti anche la Coldiretti, l’Associazione Pizzaiuoli Napoletani e la fondazione UniVerde che hanno reso possibile la candidatura. Ai passanti è stata offerta una pizza a portafoglio.
La pizza in Italia, oltre che nel capoluogo campano, genera un business di oltre 12 miliardi di euro con un numero di lavoratori impegnati nel settore che si aggira intorno ai 100.000 fissi e altri 50.000 che si aggiungono nei weekend. Ecco perchè risulta una risorsa importante, non solo per esportare Napoli e la sua cultura nel mondo, ma anche per creare maggiore adesione intorno alla materie prime del territorio. Risorsa economica, garanzia per di posti di lavoro e da pochi giorni ad oggi anche arte da tutelare.
Il sindaco De Magistris, orgoglioso del risultato, commenta così la vittoria:”È il segno della potenza di Napoli attraverso la sua arte, la sua cultura, le sue tradizioni, le sue radici, la sua creatività, la sua fantasia. Una grande vittoria per Napoli e per la pizza napoletana”.