

Alla terza giornata di campionato la Serie A entra nel vivo.
Nel pomeriggio di sabato 11 settembre è andata in scena, allo stadio Diego Armando Maradona, il big match Napoli-Juventus. Da sempre una grande sfida che entusiasma gli animi degli appassionati pieni di aspettative per la rivalità storica delle opposte tifoserie.
Quest’anno sia il Napoli che la Juve si sono trovate in emergenza a causa degli infortunati e dei nazionali impegnati nelle qualificazioni al Mondiale Qatar 2022.
Spalletti ed Allegri hanno dovuto gestire in modo oculato la rosa disponibile.
Formazioni in emergenza
Al primo grande appuntamento il tecnico azzurro deve fare a meno di Lobotka, fermato da un problema muscolare, di Meret e Demme infortunati e di Mertens e Ghoulam non ancora in condizione di giocare una partita. Via libera invece per il neo arrivato Andrè-Frank Zambo Anguissa ed Ospina, appena ritornato dal Sudamerica. Il Napoli ritrova Osimhen rientrato dalla squalifica.
Situazione drammatica per Max Allegri che al Maradona deve fare a meno di Cuadrado, Alex Sandro e Danilo. Con Chiesa rimasto a Torino insieme a Dybala, Bentancur, Arthur e Kaio Jorge, nel costruire l’11 da mettere in campo nella trasferta napoletana il tecnico bianconero si rifà alle seconde linee affidandosi a Bernadeschi, Kulusevski, Di Sciglio, Pellegrini, Locatelli e Morata.
Manolas si fa sorprendere
Dalle difficoltà nascono le opportunità e quindi il Napoli schiera un 4-2-3-1 in opposizione al 4-3-3 della Juve. Dopo 10’ di dominio assoluto azzurro il difensore greco Manolas si fa sorprendere in area da Morata che, come un cecchino, non pedona e batte Ospina. Un’ingenuità costata molto cara perché l’attaccante spagnolo riesce a sfruttare l’unica possibilità offerta gli ospiti.
Nonostante lo schiacciante possesso palla a favore dei padroni di casa, la precisione dei passaggi ed un numero di calci d’angolo imbarazzante per i partenopei (alla fine dei 90’+5’ saranno 13-1), ad eccezione di Politano nessun tiro dell’attacco azzurro riesce ad impensierire Szczesny. Il Napoli è sterile, lento e ripetitivo. La partita che era stata impostata con velocità e pressing nei primi minuti finisce per essere regalata agli avversari per colpa di un errore grossolano.
D’altro canto, dopo aver agguantato un vantaggio così fortunoso, la Juve in formazione rimaneggiata, fa quello che Allegri sa fare meglio: chiudersi, rischiando nulla ed attendere qualche ripartenza propizia.
Un Napoli magnanimo tiene in vita una Juve in emergenza. Allegri interpreta bene i momenti difficili: primo non prenderle e dopo sfruttare le opportunità. Il Napoli soffre le disattenzioni a volte individuali. La poca concentrazione che sfocia in episodi gravissimi è inaccettabile.
Politano pareggia e si riapre la partita
Si apre il secondo tempo con Ounas per Elmas. Si cerca di recuperare ritmo e fantasia. Al 57’ la svolta della gara: l’estremo difensore bianconero si oppone al mitico tiro a giro del capitano azzurro ma sulla ribattuta Politano si fa trovare pronto ed è pareggio del Napoli.
Il Maradona è in festa, la sfida si riapre e il gioco si riaccende. La partita appare equilibrata se non fosse che alla Juventus mancano un paio di cartellini: graziati dall’arbitro di turno, Irrati.
Cambio Napoli, dentro il Chucky-Lozano per Politano e Zielinski per Insigne che esce zoppicando e dolorante. Il Napoli ci crede e questa volta il possesso palla è finalizzato ad una serie di tiri che però non vanno a segno: Osimhen tira alto, Mario Rui spedisce di poco a lato della porta, Lozano è impreciso.
Pasticcio Kean-Szczesney e Kuolibaly ne approfitta
Una gara fra gentiluomini si risolve che ad un omaggio si risponde con un regalo e la Signora restituisce la cortesia all’85’. Ennesimo calcio d’angolo per il Napoli, Kean devia nella porta, Szczesney fa quel che può ma Koulibaly fiuta la posizione giusta e mette dentro. Segnare alla Juventus è un must per KK che dopo 3 anni bissa la rete e porta in vantaggio il Napoli.
Il recupero è una giostra di cambi. Petagna entra per Osimhen acciaccato e Malcuit subentra a Mario Rui.
Il Napoli caccia il carattere nella ripresa, ribalta il risultato in rimonta e vola a punteggio pieno in vetta alla classifica