
Domenica 1 Ottobre non ci sarà alcun referendum per l’ indipendenza della Catalogna, a ribadirlo è il governo centrale di Madrid al termine della riunione settimanale del Consiglio dei Ministri, tramite le parole di Inigo Mendez De Vigo, portavoce del governo spagnolo. Madrid ha innalzato un muro, iniziano le proteste.
Ad un giorno dal voto, la tensione sale alle stelle. Il 63% dei 5,3 milioni di elettori catalani ribadisce che domenica andrà alle urne. Madrid ha inviato 10.000 tra agenti della Guardia civil e della Policia Nacional in Catalogna per impedire il voto. Il comandante della polizia, Jose Lluis Trapero, ha inoltre ordinato di chiudere tutte le scuole e requisire le urne prima dello scoccare delle sei di Domenica. In risposta alla presa di posizione del Governo, elettori catalani indipendentisti hanno occupato almeno due scuole, trasformandole in seggi nel centro di Barcellona, con l’unico scopo di consentire agli indipendentisti il voto. La battaglia prosegue anche in ambito telematico: i giudici del Tribunal Superior de Justicia De Cataluna hanno ordinato alla Generalitat catalana (regione autonoma) di sospendere il sistema di voto elettronico. Il Governo spagnolo ha inoltre chiuso lo spazio aereo sopra Barcellona ai voli di aerei privati ed elicotteri fino a Lunedì. Lo scopo è quello di evitare immagini aeree delle grandi manifestazioni che si terranno contro il blocco delle urne.
Il portavoce del governo spagnola De Vigo, in una conferenza stampa, ha inoltre dichiarato che il governo catalano del presidente Carles Puigdemont “dovrà rispondere davanti ai tribunali per la grave slealtà istituzionale” di cui si è reso responsabile. In risposta, il ministro della Giustizia catalano, Carles Mund, ha annunciato la presentazione di una denuncia penale contro il procuratore dello stato spagnolo per “abuso di potere” per la repressione attuata negli ultimi giorni in Catalogna.
Grande folla al comizio finale per l’ indipendenza. Migliaia di persone ( la stima si aggira intorno agli 80.000 secondo gli organizzatori) e bandiere indipendentiste hanno invaso la manifestazione per il SI al referendum. Presenti anche il presidente della Catalogna Puigdemont e il vicepresidente Oriol Junqueras. Sempre più muro contro muro visto che il governo catalano insiste: domenica si voterà dalle 9 alle 20. Il 63% dei chiamati al voto, assicurano che andranno a votare. La situazione resta critica, si aspettano per domenica, scontri e manifestazioni, anche violente.