E’ ufficiale. Con un comunicato pubblicato in data odierna – che ha vorticosamente fatto il giro dei social media in poche ore – la Ferrari ha annunciato ufficialmente l’ingaggio del nuovo Team Principal e General Manager Fréderic Vasseur.
Erano fondati i tanti rumors che avevano accompagnato l’addio dell’ormai ex Mattia Binotto alla Scuderia di Maranello, e dai quali già si intendeva che Vasseur fosse il più papabile tra i candidati al ruolo di suo successore. Qualcuno aveva pur evocato nel “toto-team-principal“, forse in modo un po’ fantasioso, la figura mitica di Ross Brawn – che infinite gioie addusse alla Rossa… – o di Christian Horner, attuale team principal in forza alla Red Bull, tra i possibili eredi di Binotto. Alla fine, Vasseur – dimissionario dalla Alfa Romeo Sauber, di cui aveva assunto la direzione sportiva nel 2017 – sarà a capo della Scuderia a partire dal 9 gennaio 2023, chiamato ad una missione difficile, forse la più difficile di tutte, visti gli ultimi anni di F1: riportare l’iride a Maranello, che manca ormai dal lontano 2007 – anno che vide il trionfo di un giovane e già grandissimo Kimi Raikkonen, al secolo l’ultimo campione del mondo a bordo di una Ferrari.
VASSEUR E LECLERC DI NUOVO INSIEME
Vasseur ritroverà in Ferrari il suo pupillo Charles Leclerc, pilota che ha seguito sin dall’adolescenza e nel quale ha sempre visto e riconosciuto un talento sconfinato. Questo potrà – a detta di molti – ridefinire un po’ le gerarchie in casa Ferrari, con il pilota monegasco che sarà (finalmente) la vera punta di diamante della rossa e non più un mero co-protagonista/comprimario dello spagnolo Carlos Sainz, come accaduto in molti gran premi nel corso dell’ultimo Campionato Mondiale (vedi Silverstone per tutte).
D’altro canto, l’incognita vera della scelta fatta dalla Proprietà sta nell’aver cambiato timoniere “a regata in corso”. E’ noto, infatti, che la vettura 2023 sia già praticamente definita, il che colloca Vasseur in una posizione di osservatore rispetto al progetto tecnico dell’anno venturo che, di fatto, non porterebbe la sua firma. Ma l’inverno è lungo e il tempo per limare i dettagli c’è. La squadra deve prendere forma poco alla volta. E il conto alla rovescia per il Campionato del Mondo 2023 è già partito.