
Un tripudio di gioia, colori e suoni, uno spettacolo che regala emozioni dal primo all’ultimo minuto. Questa è la sensazione che si ha dopo avere assistito alla performance musicale del coro dell’Orchestra di Piazza Vittorio che ha offerto al pubblico del Bellini un’originale arrangiamento del Flauto Magico di Mozart. Lo spettacolo sarà in scena fino al 14 dicembre e celebra la magia delle sette note in modo davvero unico e speciale. Ad attendere gli spettatori sul palco ci sono ben diciotto musicisti, che provengono da dieci paesi e parlano nove lingue diverse e che per giunta suonano altrettanti strumenti musicali. E in questa babele di lingue e suoni avviene quello che è inspiegabile a parole, si instaura una profonda e sentita sintonia con il pubblico in sala che segue divertito quanto accade in scena, batte le mani, tiene il ritmo e per poco non salta su dalla poltrona per unirsi alle danze. Un miracolo? No solo frutto della bravura di questi eccellenti artisti che raccontano l’opera di Mozart come fosse una favola musicale, tramandata in forma orale e giunta in modi diversi a ciascuno di essi. Seguiamo quindi le vicissitudini amorose della dolce principessa Pamina (Sylvie Lewis) con la sua voce da usignolo, che incanta il bel principe Tamino (Ernesto Lopez Maturell) nelle cui vene scorre il sangue blu, misto al sound del reggae. Ancora, a rallegrare la scena ci pensa l’istrionico Papageno (Pap Yeri Samb) l’uccellatore al servizio della regina che sprizza un’irrefrenabile energia che si oppone per contrasto al Mago Srastro (Carlos Paz) figura tenebrosa e al contempo affascinante.
Ma la vera rivelazione è la Regina della Notte (Maria Laura Martorana) vanto nostrano che rivela una bravura che strappa una pioggia di applausi. La cantante si esibisce in un repertorio lirico a dir poco virtuoso dell’aria mozartiana “Der hölle rache”. E che dire di tutti gli altri validi componenti del gruppo che contribuiscono al valore d’insieme con grande coesione si uniscono all’insieme polifonico, dalle tre dame con violini, viola e violoncello, passando per la tromba del bravissimo narratore Omar Lopez Valle fino alla voce irresistibile di Monostato, interpretato da Houcine Ataa. Inevitabile quindi alla fine della rappresentazione, l’acclamato bis che gli artisti non si risparmiano e accolgono con entusiasmo. Bravi e belli i musicisti e cantanti dell’orchestra di Piazza Vittorio perché hanno il coraggio di accostarsi ad un’opera di un grande compositore e renderla attuale e fruibile da tutti, perché sono la prima e unica orchestra nata con l’auto-tassazione di alcuni cittadini che ha creato posti di lavoro e relativi permessi di soggiorno per eccellenti musicisti provenienti da tutto il mondo e perché al di là del valore politico e sociale L’orchestra promuove la ricerca e l’integrazione di repertori musicali diversi e spesso sconosciuti al grande pubblico. Chapeau.
Teatro Bellini di Napoli
Leandro Piccioniacquarelli animazione e scene
Lino Fioritocostumi
Ortensia De Francesco
Pasquale Maridirezione artistica e musicale
Mario Tronco
Leandro Piccioniacquarelli animazione e scene
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