Talento e fortuna. Audacia e opportunismo. Che parta primo o ultimo, che gli avversari siano in palla o meno, che sia una gara rocambolesca o lineare, davanti a tutti c’è sempre lui: Max Verstappen. Il campione olandese questa domenica si prende la decima vittoria stagionale a casa sua non lasciando nulla – o quasi – agli avversari. Pole position, vittoria e giro più veloce, un tris che sa di sentenza sportiva passata in giudicato. Bene le Mercedes di George Russell (2°) e Lewis Hamilton (4°), con gran passo per tutta la gara sui diversi compound e, per certi tratti, serie candidate alla vittoria finale. Ancora confusa ed incerta la Ferrari, con Charles Leclerc terminato a fatica sul podio, in 3° posizione e Carlos Sainz finito in 5° posizione, poi retrocesso in 8° a causa della penalità di 5 secondi ricevuta per unsafe release ai box, con i meccanici in rosso autori dell’ennesimo pasticcio.
LA GARA
Pochissimi sorpassi al via, con i piloti che mantengono le loro posizioni dopo lo spegnimento delle luci. Là davanti, Verstappen e Leclerc – entrambi su gomma soft – fanno in pochi giri il vuoto sugli inseguitori Sainz, Hamilton, Perez e Russell. Al giro 15/72 il primo squillo: Sainz, tallonato da Hamilton, rientra ai box per il pit stop ma all’appello manca un meccanico ed una gomma – la posteriore sinistra. La sosta dello spagnolo durerà circa 13 secondi e, al rientro in pista, si troverà a centro gruppo, con Perez che lo sopravanza agevolmente. Al comando Verstappen prende il largo anche su Leclerc, in crollo di prestazione, mettendo circa 5 secondi tra sé e il rivale monegasco. Rientrano entrambi ai box qualche giro più tardi, con il distacco che resta invariato. Le Mercedes, partite entrambe su gomma gialla media, allungano lo stint e si piazzano davanti a tutti, riuscendo a tenere un buon ritmo sul giro. I piloti della scuderia tedesca rientrano solo intorno al giro 30/72, montando entrambi gomma bianca hard, con l’intento di fare una sola sosta e andare fino a fine gara. Il passo gara delle Ferrari è assolutamente anonimo, decisamente più lento delle Red Bull, ma anche delle Mercedes, molto a loro agio su gomma bianca. In particolare, per larghi tratti Carlos Sainz gira più lento anche del compagno Leclerc di circa mezzo secondo. Giro 48/72: super bagarre scatenata dalla Alpha Tauri di Yuki Tsunoda, che prima accosta a bordo pista per un presunto montaggio scorretto delle gomme dopo il pit stop, poi fa rientro ai box con i meccanici che visibilmente operano sulle sue cinture di sicurezza – probabilmente slacciate o non ben regolate – poi, una volta rientrato in pista, si ferma nuovamente al margine della carreggiata, determinando regime di Virtual safety car. Assist pazzesco per Verstappen – ancora non fermatosi per il pit stop – che fa immediato rientro in pit lane per una “sosta gratis”. La strategia Mercedes su 1 sosta è così polverizzata. Ma non è finita: giro 55/72, il finlandese dell’Alfa Romeo Bottas parcheggia la sua monoposto a bordo pista, alla fine del rettilineo del traguardo. Si ricomincia. È Safety car! Rientrano tutti ai box – nella frenesia generale – tranne Hamilton, per adesso al comando, ma con gomma gialla usata. Sembra un déjà-vu di Dubai 2021. Quando la safety car rientra in pit lane Hamilton è davanti a Verstappen, Russell, Leclerc, Perez, Sainz, tutti su gomma soft. Alla ripartenza il campione olandese supera senza indugio il britannico della Mercedes alla fine del rettilineo dei box. Qualche curva più tardi sarà la volta di Russell e, poi, di Leclerc, autori di bei sorpassi ai danni di Lewis, buttato così giù dal podio dopo aver rischiato di poter vincere la gara. Max fa il largo sugli inseguitori e vince, portandosi a casa anche il giro più veloce in gara. Sul podio Russell (2°) e Leclerc (3°) che limita i danni in casa Ferrari – in una giornata decisamente a tinte fosche per il Cavallino. Giù dal podio Hamilton (4°), Perez (5°) e uno strepitoso Fernando Alonso (6°). Carlos Sainz termina in 8° posizione in virtù della penalità ricevuta per unsafe release in occasione del pit stop sotto safety car.
CHE FINE HA FATTO LA FERRARI?
La rossa di inizio anno sembra sparita. Oggi la monoposto del Cavallino era lenta su gomma rossa, era lenta su gomma gialla, era lenta su gomma bianca. A questo aggiungi i pasticci ormai abituali del muretto e dei meccanici al box, oggi autori di una dormita su Sainz – posteriore sinistra sparita durante il primo stop e di un goffo (ennesimo) unsafe release, costato allo spagnolo ben 6 punti iridati. Così proprio non va. Gli sviluppi portati dalla Red Bull e dalla Mercedes in corso d’anno hanno relegato la Ferrari, di fatto, a 3° forza del campionato. E il dato è preoccupante anche in ottica 2023.
CLASSIFICHE E PROSSIMO GP
Mondiale praticamente in tasca per Max Verstappen, saldamente primo in classifica con 310 punti, davanti a Leclerc e Perez con 201 punti. In classifica costruttori comanda Red Bull con 511 punti, davanti a Ferrari (pt. 376) e Mercedes (pt. 346).
Neanche il tempo di digerire la gara di Zandvoort che si ripartirà fra appena 7 giorni, con l’attesissimo Gran Premio di Monza – dove è attesa la marea rossa di tifosi a spingere la Ferrari.