Un ritorno in pista, dopo la pausa estiva, che è uno schiaffone sul muso delle Ferrari. Sul tracciato che in molti considerano l’Università della Formula 1 – Spa Francorchamps – sale in cattedra il chiarissimo prof. Max Verstappen che, a bordo di una astronave chiamata Red Bull, si concede una lectio magistralis in terra belga. Vittoria, giro più veloce in gara e, di fatto, pole position al sabato, divenuta 15° posizione in griglia solo a causa della sostituzione della power unit. E poi, una rimonta bis, dopo quella di un mese fa all’Hungaroring, che ha del poderoso. E quando è così non ce n’è per nessuno. Non ce n’è per Carlos Sainz, partito baldanzoso davanti a tutti, ma costretto a cedere il passo alle Red Bull verso metà gara. Non ce n’è per Charles Leclerc, partito dal fondo di fianco a Max, che aveva creduto – e con lui i tifosi – nell’epica rimonta con annessa battaglia ‘ruota a ruota’ col pilota olandese. Non ce n’è per le Mercedes, tornate redivive a metà campionato, ma affaticate pure nel cercare di raggiungere le Ferrari. E a dirla tutta, non ce n’è nemmeno per Sergio Perez, il quale – benché su Red Bull – si è beccato ben 20 secondi dal compagno, in giornata di massima grazia. Insomma, il sornione Max ha tolto ogni dubbio – anche ai più ottimisti e scettici ferraristi – che per puntare al mondiale non basta un sorpasso o una vittoria qua e là, ma serve forza, concentrazione, velocità, strategia, cinismo, coraggio. Tutte doti presenti nel repertorio del campione del mondo. E che ad ora stanno facendo la differenza.
Mai tanto divario Red Bull/Ferrari durante il campionato
La Ferrari scesa in pista in Belgio ha ricordato a tratti la sbiadita SF1000 di qualche anno fa, quella che – per intenderci – regalava ai tifosi piacevoli dormite pomeridiane condite da 13° o 16° posti in gara. Che non passi in sordina il 3° posto di Carlos Sainz – che è pur sempre un prezioso podio – sia ben chiaro. Ma vedere Leclerc chiudere con 74 secondi di ritardo su quello che – fino ad un mese fa – era il “presunto” rivale iridato – consentite – ha il sapore di autentica “Caporetto”. Fino al Belgio la Ferrari ha dato la sensazione di poter vincere ogni gara – circostanza poi sfumata vuoi per strategie discutibili, vuoi per problemi tecnici o errori dei piloti – ma a Spa la Red Bull ha fatto capire chiaramente che i giochi mondiali si sono chiusi. Gli altri possono al più inseguire. Occorre iniziare a lavorare bene sulla vettura del 2023.
Leclerc e il muretto Ferrari
In una giornata di stra-dominio Red Bull non sono tuttavia mancati episodi singolari che hanno contraddistinto la gara di Charles Leclerc. A partire dalla visiera a strappo lasciata volar via proprio da Verstappen e che, infilatasi nell’anteriore destra del ferrarista, lo ha costretto ad una sosta anticipata ai box. Totalmente inedita anche la comunicazione via team radio tra il muretto e il ferrarista, con l’esplicito quesito formulato dall’ingegnere di pista al pilota in merito alla scelta delle gomme per il 3° stint. E, nondimeno, nel finale l’assurda chiamata ai box per tentare il giro più veloce in gara, che ha fatto perdere una posizione al monegasco, poi penalizzato di 5 secondi per non aver rispettato lo speed limit in pit lane. Scelta commentata in modo sarcastico da Fernando Alonso: “In Ferrari fanno sempre strategie strane…”. Nando dixit.
Classifiche e prossima gara
In classifica prende il largo Max Verstappen, con 284 punti e un vantaggio di ben 93 punti sul compagno di squadra Perez e 98 punti su Leclerc, ora divenuto 3°.
I motori si riaccenderanno già questo weekend, con il Gran Premio d’Olanda in programma domenica 4 settembre.