
Ieri, 17 Novembre, Eugenio Bennato ha raccontato “Da che sud è sud” in una serata suggestiva da Feltrinelli a piazza Dei Martiri a Napoli.
Il suo nuovo album è un mix di musiche orientali, arabbeggianti e multinetniche: c’ è di tutto dal francese al portoghese l’ italiano e addirittura il latino il rap,la tratantella, la musica gitana insomma una miscela spontanea e sperimentale davvero effervescente e coinvolgente.
Il tema ovviamente è quello del sud, un sud depotenziato ma ricco nello stesso tempo, un sud sfruttato ma che ha voglia di emergere contro ogni criminalità e abuso.
Il sud campano ma anche il sud del mondo intero con le storie di sfruttamento ma anche di rivoluzione.
“La musica del sud è una preghiera” afferma Eugenio, un desiderio di riscatto per far sentire la propria voce.
“Canzone di periferia” è una delle tante canzoni presentate dall’ artista partenopeo che racconta la storia di un mendicante brasiliano, della sua condizione e della sua chitarra unica voce per farsi sentire in una una realtà di degrado che è da sempre quella del Brasile.
Poi Eugenio racconta la storia di sua figlia Eugenia e della sua amicizia con Ajar una ragazza araba, due tredicenni, scugnizze, dei loro sogni e delle loro speranze.
Il sud è rivoluzione: da Gandhi , Bob Marley a Mandela fino a Che Guevara. il sud è potenzialità fantasia, ma anche romanticismo e ritmo ovviamente.
I temi e il ritmo hanno incantato questa splendida serata da Feltrinelli in un’ atmosfera magica e surreale, surreale e vivace ma soprattutto speranzosa così come è la voce del sud.