

Questa estate una nuova presenza ha incuriosito pescatori e bagnanti del litorale pontino e della riviera adriatica: il Granchio Blu. Sul litorale pontino, da Sabaudia a Gaeta e oltre, migliaia di esemplari stanno popolando la costa configurandosi come una vera e propria invasione.
Ma chi è il Granchio Blu?
Il Callinectes sapidus, noto anche come granchio reale o granchio blu, è una specie alloctona delle nostre acque. Si tratta di una varietà di granchio particolarmente vorace che raggiunge la maturità sessuale tra i 12 e i 18 mesi, con le femmine che fanno dai 2 agli 8 milioni di uova. La sua presenza tra le acque marine italiane sta minacciando l’intero ecosistema del Mediterraneo col rischio di compromettere sia l’economia locale, sia la biodiversità marina. Inoltre, avendo delle chele potenti, arreca danni alle attrezzature da pesca e secondo dati recenti, il problema è destinato ad aggravarsi nei prossimi anni.
Il mercato del granchio blu
Questo crostaceo, noto per essere il killer di altri organismi marini autoctoni come telline, vongole e cozze, vanta carni prelibate spesso paragonate a quelle dell’astice, richiesto per pranzi e cene alternative. Per questo motivo, vi è molto interesse da parte dei pescatori, alcuni anche abusivi, di catturare il prelibato crostaceo da vendere al mercato nero con prezzi da 70 a 80 euro al chilo. Nonostante sia consentito ai pescatori sportivi catturare fino a cinque chili di Granchio Blu, la vendita di questo crostaceo rimane il problema principale, dato che spesso mancano le garanzie sulla provenienza e la conservazione del prodotto, sollevando questioni sulla tutela della salute pubblica. Gli ambientalisti auspicano che il Granchio Blu Americano diventi una risorsa culinaria per ridurne la popolazione, ma sottolineano l’importanza di un controllo rigoroso sulla sua provenienza e conservazione prima che finisca sulle tavole dei consumatori.

L’intervento del Governo
Il problema è stato rilevato anche nella Regione Veneto in cui si è avuta una vera e propria invasione. Il Governatore Luca Zaia ha chiesto al Governo perché dichiari lo stato di emergenza nazionale temendo che la situazione potrebbe spargersi a macchia d’olio anche nei territori vicini, col rischio di cambiare l’ecosistema ed anche il pescato. Il Governo è quindi intervenuto investendo 2,9 milioni di euro per affrontare il problema del Granchio Blu e cercare di salvare l’industria della pesca minacciata da questo crostaceo vorace con grande preoccupazione per la sostenibilità ambientale e la tutela delle risorse ittiche locali.
L’animale, per quanto sembri innocuo, in realtà rappresenta una vera e propria minaccia in quanto non vi è alcun predatore che possa contrastarlo se non l’uomo attraverso la pesca. L’unico sistema, quindi, per provare a contenere la crescita esponenziale dei granchi blu è quello della cattura e… buon appetito.