
Una rilettura dissacrante, pop e originale del Vangelo. Un caleidoscopio di storie, musica e immagini, in cui gli elementi dell’Orchestra del San Carlo si alternano alle note di Avitabile e alle hit degli anni’70. Pippo Delbono apre la stagione teatrale del Teatro Bellini e lo fa a modo suo. Uno spettacolo corale (in scena fino al 5 novembre) di cui lo stesso Delbono è parte integrante assieme al nutrito gruppo di attori che lo accompagnano e che come in un quadro compongono affreschi contemporanei della società attuale.
La parola sin dall’inizio appare protagonista, la parola data alla madre in punto di morte, come recita Delbono, la parola di una fede che non c’è ma che viene rispettata (Mamma preferisco il diavolo, è più donna, anzi è bisex…), la parola urlata, straziata dal dolore che viene fuori dalla testimonianza di un giovane migrante che ha visto la morte con gli occhi e ora la racconta su di un palco, la parola negata a lungo a Bobò, sordomuto costretto in un manicomio per anni, ora finalmente libero di esprimersi senza paura.
La parola, il verbo ma anche la fisicità, il corpo e la sua gestualità, durante lo spettacolo si balla e lo si fa sulle note di Jesus Christ Superstar e di Alan Sorrenti, ci si commuove e si partecipa con empatia alle storie che Delbono porta sul palco. Storie degli ultimi, dei dimenticati, degli esclusi, di poveri cristi crocifissi senza processo (Chi preferite Gesù o Barabba?…). Il teatro fa anche questo, il teatro da possibilità, da spazio e voce, estremizza un bisogno, esorcizza le paure dietro una parrucca e dei lustrini. Delbono si conferma un “animale” da palcoscenico, si da tutto al suo pubblico, non si risparmia non teme le smorfie dei perbenisti che storcono il naso quando vedono scorrere le immagini di Gesù Cristo, sul ritornello di “Tu sei l’unica donna per me”, Delbono legge Pasolini e dedica lo spettacolo alla madre, raccogliendo un caloroso applauso dal gremito pubblico in sala.
Vangelo
uno spettacolo di Pippo Delbono
con Iolanda Albertin, Gianluca Ballarè, Bobò, Pippo Delbono, Ilaria Distante, Simone Goggiano, Mario Intruglio, Nelson Lariccia,
Gianni Parenti, Pepe Robledo, Grazia Spinella, Nina Violić, Safi Zakria, Mirta Zečević
musiche originali per orchestra e coro polifonico Enzo Avitabile
eseguite dal vivo da Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo
direttore d’orchestra Gabriele Di Iorio
Immagini e film Pippo Delbono
con la partecipazione nel film dei rifugiati del centro di accoglienza PIAM di Asti
scene Claude Santerre
disegno luci Fabio Sajiz
costumi Antonella Cannarozzi
si ringrazia Black Tarantella Enzo Avitabile per la messa a disposizione delle partiture
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione, Hrvatsko Narodno Kazalište-Zagabria in co-produzione con Théâtre Vidy Lausanne, Maison de la Culture d’Amiens -Centre de Création et de Production, Théâtre de Liège.