I social network offrono grandi opportunità di comunicazione in vari ambiti, ma esiste un male che è in continuo aumento, il cyberbullismo. Come può evincersi dalla sua etimologia, si parla di cyberbullismo, quando vi è un uso improprio delle nuove tecnologie per intimorire, insultare, denigrare, molestare, prendere di mira qualcuno solo per il piacere di farlo e la persona che subisce queste vessazioni non ha alcuna tutela, poiché siamo su internet, un mondo non fisico, difficile da controllare.
I protagonisti sono spesso giovani che si affacciano all’adolescenza, ma chiunque può cadere nelle mire delle pagine e/o gruppi che dilagano su Facebook e deridono, sprezzanti della privacy, la persona protagonista nelle foto o nei video, “postati” sul social network, nella maggior parte dei casi, all’insaputa della vittima. L’intento sembra essere sempre quello di divertirsi, ma come sappiamo, divertirsi alle spalle di qualcuno significa deriderlo e per di più senza considerare minimamente la volontà della persona.
Un circolo vizioso e malato, intenzionalmente posto in essere per ferire nel modo di essere, vestirsi, esprimersi o indirizzare il proprio odio verso chi si pensa sia diverso, indifeso senza alcun motivo. Un quadro disarmante che rispecchia la mentalità di molti i quali si nascondono dietro uno schermo per dare giudizi razzisti, sessisti poiché se non ci si conforma agli standard estetici non si è parte del gruppo, un gruppo sostanzialmente non fisico, ma costantemente presente per via dei social network nella vita di tutti.
Non ci sono vere tutele per chi naviga in internet e sui social network, è quindi necessario essere sempre vigili nel non condividere con estranei dati sensibili, foto e video personali e controllare l’uso che viene fatto dai più piccoli sempre più abituati alle tecnologie.