
“Chi ha paura di Virginia Woolf?”. Lo spettacolo andato in scena al Bellini il 26 gennaio 2016, scritto nel 1962 da Edward Franklin Albee, è stato interpretato da Milvia Marigliano, Valentina Paciello, Edoardo Ribatto e da Arturo Cirillo, che ne ha curato anche la regia. Nella rappresentazione appare ancora attualissima la disamina, rappresentata sulla scena, del modo in cui ci si relaziona nelle relazioni d’amore al giorno d’oggi.
Una visione cruda dei rapporti improntati al gioco di parole e di sfide per “insistere” sulla richiesta, non detta esplicitamente, di essere “visti”.
Ma qualcosa che “fa legame” esiste ed è incontrovertibile. Dopo essersi fatti del male si arriva alla semplice verità del rapporto. Forse basterebbe qualche onesta parola a raccontare se stessi, per non aver paura del giudizio dell’altro e soprattutto di se stessi.
Perché ciò che lega nei sentimenti è qualcosa al di là di ogni personale volere.
“Chi ha paura di Virginia Woolf?” diventa sulla scena una canzonetta, che si fa ironicamente gioco di Virginia Woolf o forse della paura che risuona nel “big bad wolf”, che dà il ritmo all’avvicendarsi delle provocazioni tra i personaggi. Fino a portare alla realtà che quel gioco di parole e modi crudeli nasconde la paura di vivere e sentire con l’altro qualsivoglia emozione. E che tutto potrebbe essere più semplice. Perché la solitudine è qualcosa di semplicemente vero per ognuno. E da questa onesta confessione potrebbe emergere una condivisione diversa e nuova.