
Per 25 anni l’ artista di Danzica Barbara Karwowska (nata il 1970) polacca, ma di adozione partenopea ( giunta a Napoli “per caso” nel 1992) ha ritratto volti ispirata dalla città del sole e del mare.
Nella splendida cornice del Castel dell’ Ovo (fino al 23 Gennaio dalle ore 9 alle 19 e Domenica dalle 9 alle 14, ingresso libero) verranno esposti i suoi capolavori nella ” Sala delle terrazze” una sezione composta da una trentina di opere tra le più significative della pittrice polacca (opere dal 1991 al 2017).
I ritratti a matita, quelli “familiari ” come L’ “Uomo seduto” e “Nonna Henrika”, i primi dipinti come quello dell’ autrice, con la sua figura longilinea seduta, vestita in abiti di inizio Novecento, opera graffiante come definisce lei stessa; graffi e ferite di un’interiorità mai celata.
Poi si da spazio all’ ironia con i ” Tombolati” opera che riprende alcuni soggetti intenti nel gioco della tombola.
Poi si ritorna all’ interiorità con ” Immerso nei pensieri”; quadro suggestivo che simboleggia un viaggio nell’ inconscio.
Il ritratto, come forma d’ arte, è di per sè, l’ essenza della coscienza, del suo essere profondo, come asserisce la curatrice della mostra Fedela Procaccini.
Ma Barbara Karwowska non si ferma e promette un prossimo ciclo di opere ispirato a ” Lu cunto de li cunti ” dello scrittore del seicento Giambattista Basile. La Karwowska è stata rapita dalla fantasia dell’ autore napoletano che ha catturato, con le sue fiabe, la curiosità della pittrice polacca.