

[dropcap]N[/dropcap]el giovane Sistema solare non fu solo la Luna a sperimentare un periodo di intenso bombardamento di meteoriti ma anche l’asteroide Vesta. Questi i risultati di uno studio pubblicato nell’ultimo numero della rivista “Nature Geoscience” e guidato dal ricercatore italiano Simone Marchi, in forza al Southwest Research Institute (SwRI) di Boulder, Colorado, e al Lunar and Planetary Institute della Nasa a Houston, Texas. Fra gli autori, inoltre, c’è anche l’italiana Maria Cristina De Sanctis, dell’Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Iaps-Inaf), responsabile dello strumento italiano Vir (Visual and Infrared Spectrometer) a bordo della sonda Dawn della Nasa. Lo strumento è realizzato dall’ Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e Inaf. Il lavoro ha messo in relazione per la prima volta alcune proprietà delle rocce lunari portate a Terra dalle missioni Apollo con quelle di alcuni particolari tipi di meteoriti caduti sulla Terra, ovvero le Howarditi e le Eucriti, che si sarebbero staccate proprio da Vesta.[divider] I risultati di questo studio portano alla luce alcune inattese somiglianze tra i campioni lunari e le meteoriti, come la distribuzione delle abbondanze degli isotopi dell’Argon, che sarebbero legate a un bombardamento di meteoriti ad alta velocità avvenuto nelle prime fasi di formazione del Sistema solare. Come ha spiegato lo stesso Marchi:
Con il nostro lavoro abbiamo evidenziato che le meteoriti provenienti dagli asteroidi, e in modo particolare da Vesta, mostrano segni dello spopolamento della fascia principale di asteroidi, avvenuto circa 4 miliardi di anni fa. Gli asteroidi rimossi hanno impattato a velocità elevata quelli rimasti nella fascia principale e la Luna, lasciando tracce inequivocabili dovute alle alte temperature prodotte nelle collisioni.
I ricercatori sono giunti a queste conclusioni con il supporto di simulazioni al computer che hanno dimostrato come alcune proprietà chimico-fisiche dei meteoriti provenienti da Vesta possano essere state determinate da impatti primordiali subiti dall’asteroide con altri corpi minori. Impatti avvenuti con velocità relative molto elevate, dell’ordine dei 36mila chilometri l’ora. [divider]Questi scontri si sarebbero prodotti proprio nell’epoca del cataclisma lunare e sarebbero stati causati dal riadattamento delle orbite dei pianeti giganti come Giove e Saturno, migrati dalle posizioni che avevano all’alba del Sistema solare con quelle che oggi possiedono. Tale riassestamento provocò una destabilizzazione delle traiettorie di molti corpi della fascia di asteroidi, innescando così il bombardamento: proprio come in una gigantesca carambola cosmica, gli asteroidi sono stati scagliati contro gli altri corpi del Sistema Solare che ha investito non solo i pianeti e le lune del Sistema solare interno, ma anche i corpi maggiori della stessa cintura degli asteroidi. La ricerca si è basata sulle analisi dei meteoriti di Vesta arrivati sulla Terra, confrontata con alcune simulazioni e con i dati forniti dalla sonda Dawn della NASA, determinate in questo studio, la quale ha visitato Vesta dal luglio 2011 al luglio 2012 e attualmente in viaggio verso l’asteroide Cerere. Infine, il calore generato dalle collisioni è stato così elevato da reimpostare le età di questi oggetti analizzati e tutti appaiono risalire a un periodo compreso fra 3,4 e 4,1 miliardi di anni fa, indicando che il bombardamento è avvenuto nello stesso periodo.
Bruna Di Matteo