[dropcap]N[/dropcap]on raccontiamoci bugie, quando Laura Boldrini venne eletta come Presidente della Camera si sentì come un buon profumo nell’ambiente, una boccata d’aria fresca, anzi freschissima. “No, la nuova Nilde Iotti no, ma può essere un ottimo presidente”, avranno detto molti. Una persona dalla faccia pulita e dal passato immacolato, con un curriculum pregevole e limpido. Era, probabilmente è ancora (ci auguriamo), una persona che poteva migliorare la politica italiana, d’altronde il discorso d’insediamento faceva ben sperare.
Forse è proprio l’aspettativa che ci ha fregato, ci aspettavamo tanto ma non abbiamo tenuto conto del momento, delle contingenze, ma soprattutto delle influenze. O forse era la sua di aspettativa: già si immaginava come uno dei personaggi delle istituzioni più amati, la seconda figura più amata dopo Napolitano in attesa del nuovo capo di stato. Certo, ci sono stati degli intoppi: ad esempio il nuovo capo di stato non è proprio nuovo, l’alleanza di governo non è proprio un’alleanza ma più una minaccia prolungata, ma soprattutto la cara Boldrini si è accorta di una cosa, ovvero che il parlamento non esiste. Ieri sera, ad Otto e Mezzo, Di Maio dei Cinque Stelle ha detto che in questi mesi di governo non c’è stata una legge risultato dell’iniziativa parlamentare, nemmeno una.
È dura ricoprire la carica di un’istituzione che sembra predisposta per le urla di Brunetta, le ferie ed i “siete dei moralisti del cazzo!”. Questo è solo l’ultimo, in ordine temporale, degli insulti ricevuti dai Cinque Stelle.
E sono proprio loro, i grillini, l’incubo angosciante di Laura “quasiNildemaancheno” Boldrini. Praticamente gli unici, se non i soli, ad essere stati “cazziati” dalla presidentessa in maniera stabile ed assidua, nonché spesso pedissequa. Le ultime due sono state il richiamo a Di Battista ed il suo “il PD è peggio del PDL” (ahia!), ed il manifesto disappunto (con consequenziale convocazione per tutti i protagonisti) per la manifestazione sul tetto di Montecitorio, organizzata dai Cinque Stelle in difesa della Costituzione.
Ma, cara Presiedente, meno male che qualche povera anima ancora la difende la Costituzione, anche facendo casino. Anzi è proprio il casino quello che serve, il rumore assordante. Bisogna fare più chiasso possibile, una baraonda a difesa della Costituzione, purché se ne parli. E perché, onorevolissima Presidente, perché ce la dobbiamo prendere proprio con loro quando urlano “i ladri fuori dal parlamento!”? Quanto li vogliamo tenere in parlamento questi ladri?
Perché prendersela con loro, solo per i modi che usano o i toni sopra le righe? Con loro, che in parlamento sono tra i pochi a rendere meno pietoso queste istituzioni (assieme a qualche SEL e qualche reduce PD); è grottesco e fuori luogo accusarli di essere il male di questa legislatura, almeno quanto è grottesco e fuori luogo il titolo di questo articolo.
Bisogna essere sempre dalla parte di qualcosa o di qualcuno. Allora, Presidente, sia dalla parte di chi ne ha bisogno, come crediamo lei stessa vorrebbe essere, e ci ricordi perché quando udimmo le parole “proclamo eletta, Presidente della Camera, Laura Boldrini” fummo presi da una piacevolissima sensazione.
Francesco Marangolo