[dropcap]D[/dropcap]i scandali e scene tragiche al limite del surreale, il nostro paese, ne ha registrare diverse. In una sorta di amnesia collettiva ci siamo fatti scivolare addosso, come se non ci appartenessero, immagini drammatiche. Frutto, secondo noi, dell’ennesimo reality show. ” Non può essere vero, è tutto finto” ci è venuto spesso da pensare. Se i primi anni del berlusconismo ci hanno mostrato un convincimento comune i cui tempi venivano dettati dal palinsesto televisivo, l’avvento della rete, ha obbligato la televisione ad invertire la propria funzione: si è tramutata in finzione collettiva. Quello che accadeva lì, non poteva essere vero, doveva per forza essere finto. Se quello che succedeva vent’anni fa era finto, ma veniva preso per vero ” un grande imprenditore venuto a salvare il paese”, adesso quello che succede è vero, drammaticamente vero, ma il sentimento collettivo ci impone di credere che sia fasullo. E se il periodo destra-sinistra storica appare lontano ed arcaico, con uno “scandalo della banca romana” rispolverato per paragoni impropri, da chi un libro di storia non lo ha aperto nemmeno per vedere le immagini. Se il periodo fascista riemerge solo in giornate della memoria sparse qui e lì ed il dramma viene troppo spesso bilanciato da “non si fecero solo cose negative”. Purtroppo la ” balla italiana” è più vicina che mai, pronta a metterci nuovamente alla prova.
” L’odore delle mazzette era nitido.” Ha detto Antonello Caporale riferendosi alla caduta del governo Prodi, nel 2008. Più puzza che odore, tanfo insopportabile. Con lo champagne stappato per festeggiare, festeggiare cosa? La mortadella mangiata da Nino Strano (quello con il maglione rosso, in primo piano nelle immagini), l’unico ad averci rimesso per quella scenetta lugubre. Franco Marini che urla ” non siamo mica all’osteria!”, forse l’unico ad usare ancora la parola ” osteria”.
Ma fetore insostenibile anche quando il 15 dicembre 2010 si vota la fiducia al governo. Fini uscito dalla maggioranza e mai così debole il governo di Berlusconi. Si sperava in una nuova liberazione. Ma purtroppo nei giorni precedenti i tentativi di compravendite dei parlamentari denunciati sono troppi. L’incubo pian piano prende forma, il fantasma di un nuovo ” delitto Matteotti”, dove a morire fu la democrazia, spaventa tutti. Nelle strade impazzava la protesta, Roma è bloccata da scontri. Sul ponte Milvio un gruppo di ” contestatori” (studenti pacifici) , diretti verso Montecitorio, viene bloccato. ” In quel palazzo si stanno comprando il nostro futuro!” Sembrano dire. Ed hanno ragione, 314 voti salvano il governo Berlusconi. ” Una scelta difficile ma Rivoluzionaria” sentiamo dire da alcuni di quelli che lo hanno permesso (i responsabili).
“Non s’è mai visto un senatore che passasse dalla maggioranza all’opposizione” disse Berlusconi riferendosi a De Gregorio ed al suo gesto eroico.” Nella convinzione, vera o sbagliata che fosse, ma nella convinzione che, Karima El Marough, fosse parente di un capo di stato” disse Paniz parlando della telefonata alla questura di Berlusconi. Ed è questo il dramma, la menzogna non basta, è necessario violentare la verità. Far credere che sia andata sul serio così.
Viene voglia di dire: basta, avete vinto, avete la maggioranza dalla vostra, anche se sbagliata, ma vi prego non ci costringete a questo, la verità, per noi, ha ancora un senso. Ma questo è il destino di un popolo che ha deciso di prestarsi ad una farsa. Abbiamo permesso ad altri di dirci a cosa credere ed a cosa non credere. Non credere alla compravendita di parlamentari, non credere alla totale assenza di morale, non credere a niente di quello che veniva inscenato in quella scatola nera che un tempo era il vangelo di un popolo. Troppo onirico per essere reale, troppo pericoloso per essere ignorato ed affrontato; e quindi l’unica via è guardare, magari sorridendo.
Voi lo ricordate il 24 gennaio 2008?
Francesco Marangolo