

Almeno sulla carta non c’è storia tra il Benevento allenato dall’ex Roberto De Zerbi e il Napoli di Maurizio Sarri. Infatti, il derby campano non è solo inedito in serie A, ma tra le due squadre c’è una distanza di cinquanta punti in classifica.
Rispetto all’andata il Napoli è sempre lo stesso, invece il Benevento dopo il mercato di riparazione di gennaio è tutto nuovo. Infatti, in un mercato dove gli affari sono stati pochissimi, il tecnico azzurro ripropone i titolarissimi, mentre De Zerbi può addirittura fare una rivoluzione: da Guilherme a Diabaté, da Puggioni a Sandro e Tosca sino all’ultimo colpo last minute dalla lista degli svincolati, il terzino ivoriano Bacary Sagna ex di Arsenal e Manchester City che sarà accolto in tribuna allo stadio Ciro Vigorito di Benevento come l’imperatore della salvezza. Queste le parole del tecnico delle streghe sull’acquisto di Sagna:“Un colpo di grande prestigio, non me lo aspettavo» ha dunque ammesso l’allenatore giallorosso, peraltro ex azzurro dell’era De Laurentiis.
All’andata allo stadio San Paolo di Fuorigrotta, il derby finì con il risultato tennistico di 6 a 0, proprio nell’unico precedente in A tra le due squadre, inoltre, al momento risulta essere la partita con maggiore scarto di gol in tutto il campionato. In campo, questa sera vedremo affrontarsi la prima della classe e l’ultima, in un classico testa-coda che non dovrebbe creare molti problemi per gli uomini di Sarri, ma quest’ultimo non vuole assolutamente cali di tensione e ha chiesto alla sua squadra di giocare al massimo come sempre, senza sottovalutare l’avversario. Inoltre, c’è da dire che le chiacchiere di questo mercato sul suo conto, lo hanno reso un po’ nervoso e anche se la clausola sul contratto di Sarri di 8 milioni è alla portata del Chelsea o di altri top club europei, l’allenatore in tuta non perdere assolutamente di vista l’obiettivo azzurro.
Infatti, il futuro verrà, ma solo dopo aver scritto la storia nella sua città, perché lo scudetto non ammette nessuna amnesia e nessun calo di tensione, quindi testa basta e pedalare, bisogna uscire da Benevento con i 3 punti senza il peso della pressione del risultato già acquisito tra Juventus e Sassuolo. Vincere per tenere il passo e sperare che gli undici e fidatissimi titolari siano sempre tirati a lucido.